Anche la Endemol di Berlusconi tra i proprietari di Gay.tv. Il mondo gay sconcertato.

Gay.tv si rinnova.
Gay.tv, sito dedicato al target gay e gayfriendly in Italia, parte del network di tg|adv, cambia look e da oggi si presenta ai propri utenti con una nuova home page.

(Pubblicità Italia) Il sito risponde così alle esigenze di un pubblico sempre più eterogeneo con interessi, gusti e propensioni variegate. La nuova veste grafica di www.gay.tv permette un’esposizione più completa dei contenuti del sito e garantisce una fruizione più veloce da parte dell’utente.
Fra le novità la sezione Gay.fm, la nuova radio online libera e gratuita che trasmette successi italiani e internazionali.
La nuova home page prevede un maggior numero di notizie che arrivano dall’estero e che offrono agli utenti di Gay.tv un aggiornamento puntuale rispetto all’attualità e a quello che succede nel resto del mondo, in politica, in materia di diritti ma anche nel lifestyle e nell’intrattenimento.
Il sito, di proprietà di Xat Production e YAM112003 (società del gruppo Endemol), raggiunge al mese 500.000 utenti unici e 32.000.000 impression.

Ndr. Molte cose ora hanno una risposta come molte cose questi signori le dovranno spiegare. Berlusconi niente diritti ai gay ma i loro soldi li prende. Demagogia? No, solo realtà… E’ chiaro a questo punto che anche Gay.it e Clubbing, sodali in una sorta di alleanza nella politica economica (e certamente non culturale… probabilmente non ne conoscono neppure il termine…), fanno parte di questa cricca…

Intenzioni di voto. Gay.it da i numeri del suo sondaggio ma al solito sono sballati. Messe insieme le percentuali analizzate danno il 110%.

Sondaggio elettorale tra i gay: il sito gay.it bisticcia con la matematica!

(Il mio canto libero) Ci risiamo… in piena campagna elettorale fioriscono sondaggi e commenti politici.
Tra gli altri non poteva mancare quello propinato gay.it ai propri elettori. di cui oggi leggevo gli esiti sul sito di gaynews. Incuriosito da quelle che mi sembrano delle imprecisioni risalgo alla fonte che non visitavo da quando avevo lanciato il boicottaggio.
Bisogna innanzitutto precisare, cosa che il buon Daniele Nardini, direttore comunicazione di gay.it non fa, che questo sondaggio NON ha alcun valore statistico in quanto non è stato sotoposto a un campione statistico ma a un inidentificato pubblico di visitatori di un sito internet*, non in grado di rappresentare la popolazione glbt in generale.

Tra l’altro in home page, collegato in basso all’articolo sul sondaggio, si vede il titolo di un articolo, decisamente fuorviante (di cui avevo letto qualche giorno fa la caustica critica), che sostiene che il PD sarebbe favorevole al riconoscimento di coppie gay e reati omofobici, cosa non corrisponde al vero ma che avrebbe potuto per lo meno condizionare le preferenze espresse nel sondaggio del medesimo sito
Anche fatta questa premessa lasciano per lo meno perplessi l’interpretazione dei numeri per cui è meglio passare alla lettura integrale del pezzo…
Il Partito Democratico ottiene il 50% delle preferenze di gay e lesbiche. È quanto emerge da un sondaggio realizzato da Gay.it al quale hanno partecipato circa 10.000 lettori.
La Sinistra Arcobaleno, invece, raccoglie il 15% dei voti fra i nostri lettori. Buono anche il risultato ottenuto dai Socialisti di Enrico Boselli che ottengono il 5% delle preferenze. Ben altra cosa rispetto al dato nazionale che li vede al momento a 1%. Merito, sicuramente, delle posizioni sostenute da questo partito che, sui temi gay, procede senza esitazioni.
Il Popolo della Libertà di
Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini raccoglie il voto di un gay su tre. Il dato rimane sostanzialmente immutato rispetto alle intenzioni espresse dai lettori alla precedente tornata elettorale nonostante Berlusconi, durante il periodo in cui ha governato Romano Prodi, sia cresciuto a livello nazionale di 10/15 punti percentuali rispetto al centrosinistra.
I “piccoli” del centro cattolico si spartiscono uno scarso 3%: Casini è al 2%, Rosa Bianca ottiene lo 0,3%, Udeur lo 0,5%. Meno di quanto riesce a conquistare La Destra di Storace alla quale va comunque il 4% delle simpatie. Si deve accontentare del 1,6% il PCL di Ferrando“.

Se facciamo due conti con le percentuali raccontateci dal volenteroso Nardini arriveremmo intorno al 110%, e capisco che quando si commentano i sondaggi qualche arrotondamento ci può stare, ma questo è un po’ troppo e allora cerchiamo dei lumi nella tabella con le preferenze espresse che accompagna l’articolo…
Scopriamo, intanto, che il PD viene considerato insieme all’Italia dei Valori e raccoglie il 48,46%, ma il dato più macroscopico e che PDL+ Lega Nord+ MpA ottengono in realtà il 23,65% delle indicazioni di voto… come queste si siano traformate in “un gay su tre“, pari quindi a un 33,33% è un mistero che solo un buon alchimista o Gesù Cristo, che come sappiamo moltiplicava pani e pesci, potrebbero spiegare. Ma la chicca deve ancora arrivare nel commento finale dell’articolo che vi ho conservato:
“Non sorprende vedere come, nonostante la Sinistra Arcobaleno sia più determinata del PD a portare avanti le istanze dal mondo gay, Bertinotti raccolga solo un terzo delle preferenze espresse. La comunità lgbt ha ancora fiducia nel partito di Veltroni nonostante sui temi a lei cari – DiCo, Cus, omofobia e stalking – abbia ricevuto delusioni cocenti dal precedente governo. Gay e lesbiche hanno capito che lo scontro tra laici e cattolici è una questione che non può essere portata all’estremo. Per questo Veltroni ha una grande responsabilità nei confronti della comunità lgbt che, a quanto sembra, è intenzionata a rinnovare la fiducia alla sua parte politica”.
Soprassediamo sulla convinzione che i gay abbiano capito che lo scontro tra laici e cattolici non può essere portato all’estremo. Questa estremizzazione in Italia non esiste e se esistesse non sarebbe condotta e rappresentata dalla Sinistra Arcobaleno, purtroppo, come ha dimostrato, per esempio, il voto per garantire l’esenzione dell’ICI ai beni ecclesiastici.

Ad ogni modo scopriamo che il 15,46% delle preferenze destinate date alla Sinistra (prima le uniche arrotondate al ribasso come 15%) divengano adesso in conclusione “un terzo”. Nel corso dell’articolo hanno fatto a tempo anche loro a moltiplicarsi, con straordinari risultati!
Consiglio a Daniele Nardini: se vuole continuare a commentari sondaggi ripassi le tabelline e le frazioni… eviterebbe inutili brutte figure e commenti velenosi come quello rilasciato da federicotmcomplimenti al compilatore 23,65 = un gay su tre. Due braccia ingiustamente strappate all’agricoltura“.

Ndr. *Vogliamo aggiungere che con ogni probabilità non sono tutti gay coloro i quali hanno votato per cui non è assolutamento rappresentativo delle intenzioni di voto dei gay.

Gay.it e il tassista che non "monta".

Può dirci il giovane e simpatico Direttore dei contenuti dove il tassista ha “montato” Salvatore Cannavò?

I gay i partiti e le elezioni. Arcigay fa sapere… e non fa sapere.

(Daniele Nardini – Gay.it) Arcigay, intanto, fa sapere che l’1 e il 2 marzo terrà la propria Convention Nazionale a Bologna (ndr. Non è una “convention” ma una “Direzione nazionale” per l’esattezza ovverosia una riunione ristretta degli organi dirigenti e non l’assise dell’associazione quale dovrebbe essere una convention) , sede del Pride 2008, e in quell’occasione verranno resi pubblici gli orientamenti dell’associazione rispetto alle elezioni politiche ed amministrative. «Arcigay è la più grande, diffusa, socialmente e politicamente influente associazione nazionale gay italiana – dice il presidente Aurelio Mancuso -. Sarà interessante leggere i programmi di tutti i partiti ed alleanze che concorreranno alle elezioni politiche in modo da permetterci di assumere una posizione chiara rispetto alle loro posizioni.»

Inoltre il Nardini o non scrive o non sa che LiberaItalia, la manifestazione annunciata per il 15 marzo non ci sarà. Perché? Ma perchè c’è la campagna elettorale!

Questo annullamento a cui si è pensato bene di mettere la sordina è l’ennesima dimostrazione che un movimento Glbt italiano nei fatti non esiste, che quello che c’è non ha una strategia politica, a destra come a sinistra, che i personalismi e gli schieramenti delle singole associazioni valgono molto più di una mossa politica ben studiata. Come scrive Andrea Martini da cui prendiamo a prestito queste frasi: “E’ l’ennesima dimostrazione che il silenzio è peggio delle parole che non ci piacciono“.

Elezioni Le frustrazioni dei gay di sinistra e l’illusione di essere utili dei gay di destra.

(Andreas Martini) Prime indiscrezioni sul manifesto dei valori del Partito Democratico le si possono leggere solo su Gay.it – e non è difficile intuire perchè solo lì -, dove si dà grande risalto alla presenza di richiami più o meno forti alla laicità e alle unioni civili. Su queste ultime si legge: “In questo quadro, vanno riconosciuti i diritti delle persone che vivono nelle unioni di fatto”.

Sbaglio o sono esattamente le stesse parole presenti sul programma dell’Unione, per altro non attuato? Molto sinteitcamente, a caldo, mi chiedo: perchè si criticò quel programma, anche sullo stesso Gay.it, ed invece si esalta questo manifesto?
Anche qui non è difficile intuire la risposta, che è la stessa all’intuizione di poche righe più su.

A parte il prevedibile sostegno di Gay.it al PD, sono convinto che in pochi si faranno di nuovo gabbare da queste parole, ormai prive di senso, e altrettanto pochi – forse qualche amic* dei quattro eletti nella costituente – riversaranno le loro speranze in questo “nuovo” partito democratico!

Campagna elettorale: con Silvio anche i gay di destra.
Al via il progetto di Silvio Berlusconi per un partito Forza italia più AN in vista delle prossime elezioni politiche. Con il centrodestra correranno anche i gay con una loro proposta.

(Gay.it) «Fondiamo assieme un partito che sia nuovo e davvero di tutti i gruppi per la libertà» è questo lo scopo dichiarato da Gaylib, associazione che da anni milita per un riconoscimento nelle file del centrodestra, in vista delle prossime elezioni politiche di aprile.

GayLib farà dunque parte del Popolo della Libertà, il progetto di Silvio Berlusconi che riunisce sotto un unico simbolo Forza Italia e Alleanza Nazionale per rispondere alla corsa in solitaria di Walter Veltroni e del suo Partito Democratico.
«Ci troviamo di fronte a un passaggio che potrebbe essere storico» fanno sapere dall’associazione gay di centrodestra. «Nelle corde di questa nuova realtà politica, così simile nei propri geni all’Ump del presidente francese Sarkozy, c’è certamente anche il riconoscimento dei diritti alle coppie omoaffettive, passaggio politico già compiuto da tutti i governi di centrodestra in Europa.»

La proposta di legge di GayLib è alternativa a quelle sino ad oggi elaborate dalla sinistra in quanto, a fianco alla tutela delle coppie omoaffettive, «mira a proteggere il matrimonio eterosessuale e i valori, comuni, tradizionali e cari a tutti noi, della famiglia».

I Gay sempre più a destra? E’ l’accusa che viene da sinistra e tutto ruota attorno a Berlusconi.

GAY E DESTRISMI SECONDA PARTE.

La ”comunità glbt” (che sempre e comunque metterò tra virgolette, evitando di fornire esempi affinché nel XXI secolo ancora si parli di gruppi con relative nicchie di comprensioni) si è animata, si è sbizzarrita e si è riscaldata di un calore strano. Lo stesso del quale, come parlavo nell’articolo, si carica lo stato di Israele nella discussione della propria ricchezza paragonata a quella palestinese.

(Roberto Iacono) Con la presente intendo rispondere educatamente e professionalmente a commenti, post e insulti espliciti e giù di lì comparsi a seguito del mio articolo : ‘‘Silvio, difensore dei gay”… pubblicato anche su questa rivista medesima con il titolo: “E se fosse Silvio…?” si interrogò Gay.it in nome dell’ennesima ”comunità” !!

Chiedo innanzi tutto scusa per aver fatto un errore di scrittura. Nell’articolo in questione si parla del sito Gay.it. L’articolo intende invece riferirsi esplicitamente al indirizzo Gay.tv.

Avevo in mente già da tempo di scrivere un pezzo dedicato a questi due siti e alle anime che ne illuminano la programmazione quotidiana. Ma un solo articolo per una tale mole di materiale è troppo poco. E la ”maggioranza” di questi gratuiti insulti, se non la totale assenza nel web di critiche costruttive è ora una chiara richiesta di maggiori precisazioni, dunque la stesura della parte secondaria di questa ”ricerca”.

Gay.it e Gay.tv sono i due siti gay italiani più cliccati in assoluto. Sono quelli meglio e più facilmente raggiungibili, ma dietro entrambi comunque, a mio avviso, si nasconde un solo ideale. La destra…!
Gay.it viene a mostrarsi sempre, o meglio ci prova a farlo, come un sito diretto e gestito da tesserati Ds e Arcigay. Così raccogliendo le varie simpatie della ”comunità glbt” orientata verso il centro sinistra e la sinistra.
Gay.tv è invece il sito sul quale compariva l’articolo dedicato alla potenziale (auspicata in nome di Cus e Pacs e Dico) vittoria della presidenza del consiglio da parte di Silvio Berlusconi.
Dunque, dati alla mano, entrambi trattano la ”questione” omosessuale. Il primo in maniera dichiaratamente sinistroide, l’altro in modo indipendente come vuole lasciar credere.

Eppure mi rimane difficile credere ad entrambi, e non per una questione personale. Semplicemente per un livello di giustizia, d’ intelligenza che mi pare vada esplicitamente scemando in voce di un promontorio sempre più opportunista e soprattutto voltagabbana.
L’età del ”gioco della sedia”, nel quale allo stopparsi della musica bisognava fermarsi, e al suo rincalzare occupare un posto nuovo sulle sedie di paglia, (nella vecchia casa di mia zia), credevo si potesse essere chiuso con la fine della mia infanzia. Ma la politica e i vari cambi, scambi e giri delle personificazioni delle nostre idee in Parlamento, mi fa ricredere giorno dopo giorno. L’età del gioco della sedia, per me almeno, è finita. Ma non è finita per la classe politica, quella dirigente e quella imprenditoriale in un’ Italia dove la continua abiurazione del proprio credo politico è l’unica via percorsa. Battuta e ribattuta come i rabdomanti in cerca d’acqua.

Gay. it che oggi si fa grande di se stessa e si protegge dietro le proprie barricate ideologiche sinistroidi, non ha ancora chiarito come mai nel 2001 accettò la pubblicità di Forza Italia sul suo sito. Lo spiegò allora (come si può vedere nel link) ma non oggi, non più! E come mai ? Chi all’interno della direzione del sito si era preso la libertà di pubblicizzare un partito politico che aveva, già allora, poco a che fare con i diritti glbt?…Alessio de’ Giorgi, che ne è l’attuale direttore. Noto per essere il primo cittadino italiano a formare una coppia unita col rito del Pacs. L’imprenditore che creò l’idea di ”Frendly-Versilia”, il prodotto commerciale rivolto al ”turismo omosessuale” estivo in Versilia. Dal 2000 al 2006 è stato presidente regionale dell’ Arcigay, per poi candidarsi alle primarie del 2007 con il Partito Democratico ed esserne eletto membro dell’Assemblea Nazionale. Una virata la sua, totale e repentina direi, da destra a sinistra. Dal Partito di Silvio Berlusconi in ricerca disperata di maggiori elettori, al Partito Democratico.
Il gruppo di Azione Gay e Lesbica Toscana da più di un anno ha dato vita ad un’operazione di informazione e battaglia a questo ”spadroneggio” di potere. Chiede spiegazioni e , in merito, ha redatto un dossier nel quale, secondo loro informazioni, addirittura Alessio de’ Giorgi sia stipendiato dalla Regione Toscana come consulente per la questione Glbt pur non facendo nulla. Chiedono così chiarimenti e delucidazioni circa le modalità materiali e tangibili, nelle quali i soldi della ”normativa contro la discriminazione sessuale” della Regione Toscana siano investiti. Ma triste, seppur scontato aimè, alcuna risposta giunge loro.
Gay.tv, invece, è stato molto più leale nell’ affrontare la questione politica. Non ha mai smentito la sua appartenenza democratica-centro-destrista, che come evidenziava il loro articolo di cui ho parlato recentemente, si poneva addirittura il quesito dell’equazione ”diritti glbt/ Silvio Berlusconi” Certo non è segreto che l’ex direttore del sito: Francesco Italia, altro giovane imprenditore stavolta milanese, si sia candidato alle elezioni comunali 2006 con il centro destra per Letizia Moratti. Difatti il suo nome nella lista ”Letizia Moratti” per Milano era oltrechè chiaramente visibile, sicuramente di chiaro impatto nell’ambiente omosessuale milanese.

Viene da porcisi parecchie, nuove domande. Ma la questione rimane solamente una a mio parere, e sarò breve. Dietro questi alti muri di buonismi e di diritti si nasconde una realtà assai chiara e politicamente ben orientata. Il lavorio di una lobby attenta, ben attenta, all’educazione dell’intrattenimento nel pieno stile Mediaset. Si nasconde chi continua a volerci insegnare che un omosessuale è normale, e così facendo ritira fuori un termine inutile (normale), vetusto e scevro nel mondo contemporaneo dal senso di ogni sua singola lettera. Chi continua a pensare di poter proteggere il suo orticello dorato solo difendendo a spada tratta qualsiasi messa in discussione di assunti liberamente discutibili. La questione dei diritti, quella vera che si è pronti a rivendicare con i denti, è gestita dai circoli di serie B. Così designabili non per la loro importanza, non per la loro intelligenza. Ma solo per l’incidenza dei loro audience mediatici. La grossa fetta del ”mercato di nicchia” omosessuale viene divorata tra due colossi, tutt’intorno rimangono solo le briciole. Non occorre essere omosessuali per capire certe cose. Qui si sta parlando di chi continuamente in anni di attività ha pubblicizzato la possibilità che la destra accolga tra le sue braccia le questioni gay, lesbiche, bisessuali e transessuali! Ma queste questioni oggi riguardano tutti noi se si parla di Pacs, Dico e Cus. Le elezioni sono prossime, e nell’aria, questione di giorni inizierà un lento processo urbano, nel quale dall’alto vedremo piovere chili e chili di carte di manifesti e litri di colla. Le nostre orecchie sentiranno proposte, pareri, promesse, ma per quel che riguarda la ”questione glbt” credo sia inammissibile uno schieramento a destra. L’ennesimo.
”La Destra” così come si chiama il mega partitone di Francesco Storace alla sua Assemblea Costituente ha già stretto entrambe le mani a Silvio Berlusconi. In questo grosso girarrosto di destre ed estreme destre confluiranno MOLTO probabilmente quei 500 mila voti che fin’ora erano sempre rimasti appesi tra AN, Forza Italia e gli altri compari. Questi 500 mila sono l’ 1,5 % dell’elettorato nazionale. Sono i nostalgici senza vergogne, sono i ”giovani” e non più giovani di forza nuova, fiamma tricolore, trifoglio, ecc. etc. Chi rimarrà fuori, solo per ora, è l ”alternativa sociale” della Mussolini. Fuori perchè è storica la inconsunstanzialità tra Storace e la Mussolini. Ma lei, la Signora che aveva ammesso ”meglio fascisti che froci” non fà mistero della sua stima per Silvio. …. così come l’estrema destra non ha mai fatto mistero del suo odio raziale, xenofobo, anticomunista ed omofobo… Dunque se davvero Berlusconi vincesse. Che posto occuperebbe quella iconologica stretta di mano tra lui e l’uomo che ha forgiato la destra riuscendo, forse, per la prima volta a mettere daccordo tutta l’estrema destra italiana ?
Cus, Pacs e Dico sono una prerogativa SOCIALE non omosessuale. Una legge occorre, ma che non sia lo specchietto delle allodole di una o dell’altra sponda. Che non sia la quotidiana giustificazione ad un valore e una ricerca dei Diritti. Certo per fare questo ci vorrebbe laicità si! ma io chi si sentì un tempo, non troppo lontano, in dovere di farci presente che si sentiva ”l’unto del Signore” me lo ricordo ancora….
e chi ha voluto capire ha capito!

Gay e sinistra. Il sito di Giulietto Chiesa picchia duro sui "gay di regime".

Silvio, difensore dei gay.

(Roberto Iacono – Megachip) La degenerazione, o forse la sola e totale assuefazione dal niente o dal troppo possono rendere l’uomo un essere ancor più meschino di quanto alla pari potrebbe essere un topo di fogna…
Denominata nei parlamenti europei, quelli meramente politici, come in quelli per i diritti umani: la comunità ”Glbt” la comunità gay è sotto tutti gli aspetti niente altro che un’ombra miserabile di se stessa. Inesistente.

Il piccolo spazio che lascia è solo, giusto giusto guarda un po’, per la ”comunità gay”. Espressioni incomprensibili e pesanti per chi un minimo usa il cervello per farci fare qualche passeggiata alle sinapsi.

Espressioni nefaste per chi capisce che a descrivercisi ”comunità”, non solo si rischia di auto-discriminarsi, ma peggio ancora si intraprende la stessa strada politica di un paese, a caso, come Israele. E ci si chiude, ci si stringe, ci si accomoda gli uni con gli altri e ci si stringono le mani sudaticcie giorno dopo giorno. Mentre intorno crescono i muri dentro i quali le paure si snidano e si annidano. Prende piede il terrore di veder venire meno lo status guadagnato, di essere discriminati ! Ci si sente in una roccaforte inespugnabile, ma precari psicologicamente, e non di un terrore vero, tangibile, ma di una paura collettiva, di una diffidenza altrui nei confronti della propria differenza. Differenza rintracciata e chiamata ”diversità”.

Allo stesso modo lo Stato della ”Santa Chiesa”, guardando il mondo dal suo cannocchiale dell’ osservatore romano denuncia tutti i giorni la qualunque delle situazioni per le quali si sente minacciata, oltraggiata. Allo stesso modo le ”comunità sociali contemporanee” (chiamiamole così va) si stringono. Tutte sembra sviluppino caratteristiche simile se non basicamente identiche…

Quella gay in questo però ha due varianti differenti. La prima è che i gay hanno fama storica di essere incorreggibili SENSIBILI (dunque inattaccabili, si sa un sensibile è colui che vede solo il giusto da farsi, colui che ha cuore e altruismo. quindi agisce sempre nel bene). La seconda meno nota sotto gli occhi di tutti si basa sui soldi. Il vil danaro e la famosa scalata sociale che distingue i sogni, almeno apparenti, di buona parte di questa comunità di potenziali ”saranno famosi”. Il sito web italiano Gay.it *, forse il più visitato, comunque molto famoso. Si occupa poco di politica. E di certo in questo è poco criticabile.

Preferisce occuparsi di pubblicità, di moda, di auto, di estetica, di capitalismo in una parola sola. Gli piace parlare dell’acquistabile, e così gli piace farsi porta voce di una fetta di paese i cui interessi, così sembra, siano indirizzati esclusivamente verso una bilancia bilanciata nella quale da una parte stanno i famosi diritti umani per le parità dei diritti e dall’altra tanti e tanti chili di soldi. Soldi che si spalano tra i circoli romani dell’ Arcigay e del Mario Mieli. Soldi che si spalano come budini col cucchiaino rispettivamente tra locali hard, sex, osè e fetish i primi e serate danzanti i secondi.

Soldi che cicciano come piante grasse da vere e proprie ”aziende di settore” che lavorano stagionalmente come la Digayproject; senza contare le varia tessere e tesserine di iscrizione al ”chicchessia circolo”. Ma quanto guadagnano i vertici di questi cucuzzari. Quanto guadagnano Imma Battaglia, Franco Grillini e Vladimir Luxuria? Con quanto riescono a fare secca la fine del mese grazie hai loro conflitti di interessi?

L’unione di stipendi parlamentari, imprenditoriali e ”artistici” è un argomento che spaventa meno rispetto all’omofobia! Tutto tace in merito. In questo sito si parla poco di politica, si parla poco in generale, si sta passivi (nessun se ne risenta) come davanti ad una televisione, ma la scelta su cui cade il telecomando è sempre e comunque frivola! gossip, shobiz, e tante e tante foto ammicchevoli e maliziose. Il sesso sembra l’unica vera preoccupazione quotidiana. L’unica rubrica adatta a questo tipo di cose (politiche) è ”politica e storia”… Ma chi ci trovo? Silvio Berlusconi, l’imprenditore per eccellenza, colui che ha una triennale in conflitti d’interesse! “E se fosse Silvio…?” questo è il titolo dell’articolo, che è poi tra l’altro l’ home page del sito se non titolo della mail che mi sono trovato postata.

Ebbene si, si chiedono quelli della redazione; se fosse Silvio e il centro destra e fare una legge antiomofobica e per le pari opportunità come per i dico e i pacs, quindi se fosse Silvio a vincere. Se il centro destra diventasse rappresentante dei diritti di questa comunità? Se lo chiedono, e se lo avallano ( ndr. ”se la cantano e se la sonano”). Guardatevi l’articolo, e vedetene le foto come pure tutte le frasi evidenziate in neretto nero, che cadono sempre su concetti come: “Berlusconi”, “trionfo senza precedenti alle elezioni”,”un unico vincitore”… mentre agli altri rimane solo il neretto grigio al massimo.

E cade addosso, almeno a me, un po’ di sconforto. Innanzi tutto per la necessità di un ghetto nel quale parlare solo da opportunisti, un articolo dove pensare solo alle proprie problematiche senza accennarne altre ”esterne”. Modo nel quale ci si definisce diversi tra esseri. E poi per le idee. Credere nell’uomo che si lascia chiamare cavaliere senza che noi se ne conosca il perché! Credere nella sua eleggibilità e soprattutto divulgarne l’idea in un articolo da prima pagina che verrà letto da migliaia di persone… Ipotizzare che la destra in realtà sia qualcosa in cui anche la ”comunità glbt” dovrebbe credere.

Spingere una bella fetta di elettori alle urne col cervello fritto due volte forse è meglio! Come si può pensare di credere che la destra si occupi di pacs se è proprio in un partito che si chiama La Destra che stanno convergendo i gruppi neofascisti. Ma la ”comunità” si sente sicura e rappresentata! …. o forse no, sarò leale la comunità preferisce perdere poco tempo ad informarsi. Preferisce forse, come tanta altra gente comune, lasciarsi rappresentare da altri, mentre si imbelletta. Preferisce andare in una discoteca del ghetto, vedere amici del ghetto, bere nel pub del ghetto, farsi le vacanze nel villaggio turistico del ghetto…in soldoni: spendere, spendere e spendere purchè sia nel ghetto, così, che ne vada nella realizzazione di una propria personalità presente e rappresentata dal simbolo di una sessualità. Mi stupisco un poco, ma alla fin fine tutto questo mi ricorda già qualcosa… E penso a quel genio di Mimmo, l’amico pugliese definibile ”il memoria”…un laureato vecchio ordinamento in Storia che è una vera enciclopedia, e una volta mi raccontò di come quella che conosciamo come ”notte dei lunghi coltelli” in realtà non fu che una vicenda omosessuale.

L’ ”epurazione” dei tanti gay dichiarati che a lungo avevano esplicitamente scapeggiato all’interno del terzo reich di hitler & coo. Destra, estrema destra e destrismi con omosessualità hanno dunque già convissuto… spero voi possiate sbagliarvi nel vostro articoletto circa la vittoria della poltrona del presidente del consiglio. Trovo poco consono il posto della giustizia in mano ad un idrovora dei soldi.

Ripartono gli Oscar del porno gay ma non per l’Italia.

I premi all’eccellenza nel porno sono numerosi. In America premiazioni e celebrazioni di questo tipo spopolano. Ma anche l’Europa ha i suoi riconoscimenti ad attori e film.

(Valeriano Elfodiluce – Gay.it) Fra le tante differenze che separano la comunità omosessuale italiana da quelle anglosassoni, probabilmente quella che spicca di più è il tipo impronta che è stata data al concetto di identità gay. Il punto di partenza è stato lo stesso: la consapevolezza che l’orientamento omosessuale è un punto fermo intorno al quale costruire una rete di relazioni, riferimenti e obbiettivi comuni.

Eppure, mentre nei paesi anglosassoni la comunità gay si è sviluppata ricalcando un modello di tipo “etnico”, in Italia si è raccolta per lungo tempo seguendo schemi di tipo essenzialmente politico o di socializzazione clandestina e/o commerciale. Seguendo il modello “etnico” negli USA si sono affermate – già dalla fine degli anni 60 – una letteratura gay (colta e popolare), una cinematografia gay, una stampa gay, negozi per una clientela gay, locali gay, quartieri dichiaratamente gay, pornografia gay per tutti i gusti, ecc. Lo stesso corteo del gay pride nasce seguendo il modello delle parate festose e provocanti organizzate dalle comunità sudamericane di New York (come quella portoricana). Da questi presupposti sono partite numerose iniziative collaterali, finalizzate a dare forma e dignità a una minoranza sessuale che – come quelle etniche – rivendicava innanzitutto una propria identità culturale, una propria legittimità e un proprio spazio nella società. Anche per questo gli eventi culturali con premiazioni sono state da sempre una caratteristica della scena gay anglosassone: premi letterari, cinematografici, sportivi, artistici e quant’altro.

Non potevano ovviamente mancare dei premi dedicati al mondo della pornografia gay, anche perchè a suo modo rappresenta uno dei punti nodali attorno a cui si è costruito il concetto stesso di gay, ovvero il desiderio omoerotico. Ogni anno sono numerose le premiazioni di questo tipo, e anche quest’anno si susseguiranno a ritmo incalzante dai primi mesi dell’anno. Infatti il 6 febbraio si partirà con il Cybersocket Award, il premio ai migliori siti GLBT, giunto alla sua ottava edizione e con un ampia sezione di premi riservati ai siti per adulti (da quello per il miglior sito gratuito a quello per il miglior sito dedicato ai maschi di colore).

Il 16 febbraio si terrà a San Francisco il GAYVN (Gay Video News) Award, che è indetto dalla prestigiosa rivista Adult Video News e che dal 1985 è diventato un vero e proprio Oscar dei video hard gay (e anche qui le categorie sono numerose: dalla miglior scena di gruppo al miglior commento musicale).

Dello stesso genere è il Grabby Award, che si terrà il 24 maggio a Chicago, e che dal 1991 viene organizzato dal Gay Chicago Magazine: questo premio, però, ha anche un valore simbolico, essendo celebrato durante il Memorial Day (la festa dei caduti per la patria). Ancora da definire la data del WeHoXXX Award di quest’anno (il premio dell’hard assegnato dalla città di West Hollywood) e del Best of the Bears Award (dedicato ai vari aspetti dell’erotismo ursino).

Se la comunità gay americana ha sdoganato la pornografia, al punto da dedicargli dei veri e propri eventi, anche gli europei sembrano seguire il suo esempio, a partire da Berlino, dove a ottobre si tengono i David Award (durante il Venus Erotic Expo) e dove vengono assegnati gli European Gay Porn Awards (la cerimonia quest’anno avverrà il 17 maggio). In Italia, anche da questo punto di vista, non siamo certo all’avanguardia, ma d’altra parte la libera espressione della sessualità (gay e non) da noi è sempre stata più penalizzata che altrove, e negli ultimi anni la situazione è persino peggiorata.

Ndr. Mi domando se sia un titolo di demerito non avere un “premio” alla cinematografia porno gay nazionale. Non basta quella patacca di Mr. Gay Italia a farci rider dietro. Abbiamo una “cinematografia porno gay “nostrana2 che è pietosa… per cui non meravigliamoci se non abbiamo un premio (per fortuna dall’altra “parte”, quella etero tanto per intenderci, a rappresentare l’Italia c’è Rocco Siffredi, un vero asso pigliatutto) tenuto poi conto che probabilmente quello che circola nelle case pare sia quasi tutto piratato… Le domande che si pongono alla fine di questo articolo sono sorprendenti… da “cronache marziane”. (Aspis)

Far soldi con la ghettizzazione. Telefonate per gay.

(River-blog) Un lettore, che ringrazio, mi segnala una nuova iniziativa del sito http://www.me2.it (dedicato prevalentemente agli incontri gay). Una volta che ci si è loggati, appare un pop-up in cui si pubblicizza una nuova compagnia telefonica, che offre anche servizi di navigazione web. Parlame2, questo il suo nome, è indicata soprattutto “per i ragazzi gay”. Nel sito, tra l’altro, vengono mostrati due ragazzi insieme al pc (non lo sanno che, in genere, quando si entra su me2 lo si fa da soli: o da single, o da cornificatore?).

In America i prodotti destinati solo ai gay sono moltissimi (dalle tradizionali riviste ai viaggi). A me questa idea di gay-marketing non piace proprio.

Il ritorno del Monsignore in rete.

Nulla ti turbi,
niente ti rattristi.
Tutto si dilegua,
solo Dio non muta.
Con la pazienza tutto si acquista.
Manchi di nulla
se hai Dio nel cuore.
Solo Dio basta!

Queste erano le ultime parole postate da Monsignor Tommaso Stenico (o qualcuno che può postare) sul suo blog, appena dopo lo scandalo che lo travolse. Una sorta di esorcismo, una specie di formuletta anti-jella come quelle inventate da veggenti di vario tipo per truffare clienti sprovveduti e babbei. Parole comunque quanto mai profetiche: “Tutto si dilegua” ed infatti, eccolo di ritorno e alla grande, date un occhiata al suo sito.

Ma ve lo ricordate lo scandalo? Quello che addirittura fece stilare un comunicato di solidarietà al prelato da parte dell’Arcigay per poi ritirarla sempre da parte dell’associazione presieduta dall’inneffabile Aurelio Mancuso, quando si seppe dei ripetuti attacchi del monsignore ai Pacs, alle coppie di fatto e via dicendo.

Una commedia degli equivoci che ci ha fatto veramente ridere perchè alla fine ha travolto molti soggetti: il Vaticano, il clero, la curia romana, La7, Arcigay, Gay.it. Bhe come se nulla fosse, il monsignore è tornato a deliziarci con i suoi articoli (nell’ultimo, di oggi tanto per intenderci, ci spiega “Che cos’è la preghiera” in attesa del Santo Natale), ma non si sa altro di lui, salvo dell’azione di un suo avvocato che ha respinto sdegnato ogni accusa sottolineando il fatto che il filmato de La7 fosse “farlocco”, (ed in effetti sono molti gli indizi che lo fanno credere ad esempio la sua qualità non terribile, le inquadrature, diverse e mai fisse, e così via…) ovvero un tranello ideato dal monsignore stesso per intrappolare prelati gay ben più importanti di lui e svelarli con questa spiata di dubbio gusto(ma come… Chi è spia non è figlio di Maria…). Una difesa quanto mai ingenua, diciamolo ma in un affaire così sgangherato e bislacco, tutto è possibile.

Di questo filmato, che a suo tempo venne messo in discussione dal vaticanista Luigi Accattoli e da Panorama, non se n’è saputo più nulla. Noi stessi più volte abbiamo chiesto conto a chi aveva intervistato il cosidetto “gancio” de La7, ovverosia il ragazzo che aveva inguaiato il monsignore accettando il suo appuntamento, per sapere se il tutto fosse stato organizzato o no. Nessuna risposta e pensate, in questo mondo di soubrette e ragazzi che fanno e farebbero di tutto pur di apparire in tv (vedi il caso di Alberto Ruggin) e trarne benefici, soprattutto economici, il ragazzo-esca del servizio tv, è sparito, dissolto nel nulla, quasi non fosse mai esistito.

Bhe per esistere è esistito, lo abbiamo visto in tv, ma vorremmo saperne di più su tutta questa storia. Non per assolvere monsignore, non spetta a noi, ma solo per non fare la figura di quelli presi in giro. Avremo mai una risposta? O dobbiamo cominciare a credere si tratti di una grande montatura per aumentare l’audience di televisioni “tascabili” o di siti in cerca di pubblico?

E l’esclamazione manzoniana “Fu vera gloria?” è quanto mai azzeccata per tutta questa storia.
(Aspis)