Internet e il turismo gay tra i temi dei convegni di NoFrills. Appuntamento a Bergamo il 15 e 16 febbraio.

(Guida viaggi) Si comincia a delineare il programma della prossima edzione di NoFrills che, anticipando rispetto allo scorso anno, si terrà, come di consueto, a Bergamo i prossimi 15 e 16 febbraio. Nella giornata di venerdì 15 febbraio sono previste le presentazioni di Best Tours e Press Tours e alcuni convegni che tratteranno i seguenti temi:

  • Il nuovo pacchetto turistico, lavori in corso nella Ue;
  • Inevitabilmente Internet;
  • Il turismo è anche gay. Come comunicare a questo target?;
  • La psicologia del colore, un nuovo modo di capire la clientela.

Carnevale di Ivrea 2008: tutte le date della Battaglia delle Arance.

(Travelblog) Tutte le date della battaglia delle arance che si svolgeranno all’interno delle manifestazioni del carnevale di Ivrea, che a dire la verità ha avuto il suo battesimo ufficiale ieri, ma che avrà le sue giornate clou dal 20 gennaio al 5 febbraio (martedì grasso) prossimi.

Le battaglie saranno tre, domenica 3 febbraio, lunedì 4 febbraio e ovviamente martedì 5 febbraio, tutte con inizio alle 14.15. Come potete vedere in questa bella foto di stardumbs, o in quella postata lo scorso anno da Elena che ci raccontava dell’edizione 2007, si tratta di un evento molto spettacolare e coinvolgente.

Se però non siete così “arditi” da immergervi in questa 3 giorni arancio colorata, niente paura, visto che durante il carnevale sono previste tutta una serie di manifestazioni più tranquille, come il corteo storico con i carri da getto trainati dai magnifici cavalli, domenica 27 gennaio alle 10,00 o gli stand allestiti dalle squadre degli arancieri la stessa domenica. Tutto il programma su sito ufficiale del carnevale, ma altre notizie le potete ricavare dal sito non ufficiale, veramente ben fatto.

In Europa 5% fa sesso in vacanza. L’allarme lanciato dagli infettivologi, la metà non usa il preservativo.

(Adnkronos) Europei spericolati in camera da letto quando sono in vacanza. Il 5% dei viaggiatori del Vecchio continente ha rapporti sessuali casuali, senza protezioni nel 50% dei casi. L’allarme è lanciato dagli esperti della European Society of Clinical Microbiology and Infectious Diseases (Escmid). “Il pericolo – denunciano – deriva dal fatto che la prevalenza di infezioni da Hiv, sifilide, epatite B e gonorrea spesso supera il 50% nelle prostitute“. “In alcuni Paesi europei, un gran numero di eterosessuali con una recente infezione da Hiv – dice Robert Read, del dipartimento di malattie infettive e autoimmunitarie dell’Escmid e docente alla Sheffield University Medical School in Gran Bretagna – l’ha contratta all’estero. Durante i viaggi all’estero tendono ad aumentare la promiscuità e la casualità dei rapporti sessuali”.

E l’identikit è presto fatto: i viaggiatori internazionali, specialmente i maschi e gli uomini d’affari, hanno un rischio maggiore di essere esposti a malattie sessualmente trasmesse, compresa l’infezione Hiv. Gli spostamenti delle popolazioni sono infatti – avvisa Read – un fattore determinante nella diffusione delle malattie sessualmente trasmesse. I viaggiatori dovrebbero avere una esatta percezione che il rischio di contrarre queste malattie è elevato soprattutto nei Paesi poveri e in caso di rapporti sessuali con partner casuali o prostitute”.

Più frequentemente, rivelano i dati in possesso degli infettivologi, le infezioni si osservano negli adulti, in coloro che viaggiano senza partner fisso e nelle persone che anche a casa propria hanno molti partner. “L’alcol e l’uso di droghe possono accrescere il rischio”. Come è intuibile, “il rischio di contrarre un’infezione da Hiv è maggiore in Africa, seguito dall’Asia meridionale. I viaggiatori – sottolinea l’infettivologo britannico – possono trarre beneficio da consigli sulla pratica di un sesso sicuro, come l’uso del preservativo, la contraccezione d’emergenza e la vaccinazione contro l’epatite B. È possibile prevenire queste malattie evitando rapporti sessuali durante i viaggi o adottando comportamenti sessuali sicuri“. I viaggiatori, suggerisce l’esperto, “dovrebbero rivolgersi al servizio sanitario per eseguire uno screening per malattie sessualmente trasmesse e l’Hiv nel caso in cui ritengano di essere stati esposti a potenziali rapporti pericolosi durante il viaggio”.

Da Roma ai Castelli: i paesaggi, le osterie e le genti di Fellini.

(Panorama) I Castelli Romani non sono la Romagna ma quando il Maestro girava nella sua Cinecittà paesi come Grottaferrata o Frascati ne rappresentavano un piacevole e vicinissimo surrogato. Qui il grande Federico Fellini ritrovava il gusto del cibo e del buon vino, l’aria frizzante e le facce che tanto ispiravano i suoi film. A neanche venti km dagli studios ancora oggi è possibile ritrovare quella quiete, anche se il Maestro non c’è più e di film come i suoi non se ne vedono poi così tanti in giro. Ci si può arrivare in auto o in corriera, che si prende al capolinea del metrò Anagnina, il paesaggio cambia via via, dal cemento della periferia al verde delle colline. Vi si può fare una scappata per una cena o un pranzo domenicale o trascorrervi l’intero weekend. Sulle orme di Fellini il primo posto da visitare, tappa obbligata per i cinefili, è “L’Osteria del Fico Vecchio” in Via Anagnina 257, che esiste dal 1547, ospitata in un’antica stazione di posta per il cambio dei cavalli. Il Maestro di Rimini adorava i suoi menù e l’ampia scelta di antipasti che ancora adesso fa invidia a tutti i Castelli. Il posto gli piaceva così tanto che chiese al proprietario, il signor Ciocca, di recitare, nel suo Intervista. Oggi l’Osteria è cresciuta e volendo ci si può perfino fermare a riposare per il fine settimana nell’attigua Locanda. A Grottaferrata viveva l’aiuto regista del Maestro, Maurizio Mein, un signore gentile e appassionatissimo di cinema.

Ma per capire come il grande Fellini senza dimenticare Rimini si fosse innamorato di questo angolo di Castelli basta fare due passi per l’Antico Corso del Popolo che si apre con l’ottocentesco Palazzo Santovetti, da non perdere l’ottimo cappuccino nel bar ospitato dall’antica cappella nobiliare, e che si conclude con la celebre abbazia greca di San Nilo, risalente al 1004. Il tempo su questa strada sembra essersi fermato, l’atmosfera si è mantenuta genuina, i volti sono uno spettacolo. Così come accade nella vicina Frascati e in tutti gli altri Castelli. Oggi il cinema di Fellini è finito con lui, la sua magia continua solo in celluloide. E da queste parti dove i muri sanno di sapori antichi.

Via dal solito Natale. Fuggite negli hotel più particolari d’Europa.

(Panorama) Voglia di scappare per le feste? Siete ancora in tempo per prenotare un weekend lungo in un hotel particolare. Dove dormire tra i ghiacci di un igloo o magari dentro una grotta. O passare una notte in un faro, cullati dallo sciabordio delle onde: forse non è più una novità, ma il Corsewall Hotel però, ricavato nel vecchio faro di Kirkcolm, nella selvaggia costa scozzese, è un po’ diverso. Perché non offre una romantica ma rude ospitalità marinara, bensì poche camere lussuose, più alcune suite, affacciate sul mare che separa la Scozia dall’Irlanda, e un ristorante di classe superiore dove gustare il famoso salmone. Qui un tour virtuale dell’hotel. I prezzi partono da circa € 98 per la camera doppia, fino a € 195 per la suite. L’aeroporto internazionale più vicino è Glasgow, raggiunto anche da alcune compagnie low cost.

Se preferite qualcosa di più natalizio, in Finlandia, tra i ghiacci della Lapponia, c’è l’Igloo Village Hotel Kakslauttanen a Saariselkä. Potete scegliere tra lo stile esquimese, dormendo nei veri igloo di ghiaccio, oppure optare per una soluzione più comoda in quelli con il tetto di vetro, per ammirare l’aurora boreale. Sconsigliato ai freddolosi; anche bar e ristorante sono tutti di ghiaccio (circa € 130 la doppia). Gli igloo si raggiungono volando su Ivalo oppure via terra da Rovaniemi, situata a circa 250 km.

Per chi non teme la claustrofobia, ci sono le grotte vicino a Granada, a pochi chilometri da Guadix, sullo sfondo della Sierra Nevada. Alloggiare nelle Cuevas Pedro Antonio de Alarcón è come fare un viaggio nel tempo, per rivivere la vita rurale dell’Andalusia. Ma con il bonus di una jacuzzi nella suite. I prezzi variano da € 56,99 per una cueva da due persone fino a € 105,50 per la suite con idromassaggio, in alta stagione.
Chi è già stato in Cappadocia ricorderà sicuramente l’atmosfera fiabesca regalata al paesaggio dai camini delle fate, le caratteristiche formazioni laviche a cono che punteggiano il territorio. Il Gamirasu Cave Hotel, ad Ayvali, era un antico monastero bizantino nel cuore di questa regione incantata. Oggi offre stanze lussuose e suite ricavate all’interno delle grotte scavate nella pietra chiara (prezzi da € 95 per la doppia a € 250 per la suite).
Infine il meraviglioso villaggio scolpito nella pietra di Les Baux de Provence cela uno dei B&B più affascinanti d’Europa, Le Prince Noir. All’ombra di un castello medievale, domina i crepacci e il paesaggio surreale della Val d’Enfer e permette di vivere la Provenza più vera. Da prenotare al volo però: ci sono solo tre stanze, una doppia, una suite e un mini appartamento. Prezzi da € 85 a € 145.

Nuova Zelanda, viaggio in un set a cielo aperto.

(Panorama) Considerata tra le mete turistiche più naturalistiche del mondo, la Nuova Zelanda da qualche anno è diventata la Cinecittà del Pacifico. Prima le produzioni nazionali, l’indimenticabile Lezioni di piano, poi la svolta internazionale. Nei suoi scenari naturali è stato girato, infatti, il Signore degli Anelli, tratto dal celebre libro di J.R Tolkien, che ha fatto da apripista. Sono seguiti, River Queen, Le cronache di Narnia, solo per fare qualche esempio. La terra dei Maori si è così trasformata ,ma solo per la finzione cinematografica nella terra di Mordor, “dove l’Ombra nera scende”.

Sulle orme di Tolkien allora è dall’isola settentrionale che bisogna partire, non lontanissimo da Auckland. Il regista Peter Jackson ha scelto Matamata, Hobbiton nella finzione, per collocare l’inizio e la fine della storia. Località collinare verde e ridente, poco più di 5000 abitanti, ai piedi delle Kaimai-Mamaku Ranges è uno dei principali centri di allevamento di cavalli di razza al mondo. E anche se non sono state inserite nel film, meritano una visita le vicine grotte di Waitomo nelle cui cascate sotterranee si pratica un rafting mozzafiato. Seguendo la storia il capitolo successivo è quello in cui Frodo annienta il pericoloso Saruman. Nella realtà è stato scelto il vulcano Ruapehu, nel cuore del Tongariro National Park. La montagna, però, è sacra ai Maori, e non può essere fotografata; il regista ha potuto inserirla nelle riprese solo grazie a effetti digitali.

Anche Lezioni di piano di Jane Campion è stato girato quasi interamente nell’isola del Nord in cui rivivere la celebre scena della spiaggia non è difficile. Basta recarsi nella Karekare Beach, vicino alle colline Waitakere e all’Arataki Visitor Centre per fare un tuffo reale nella fantasia, non distante dagli Studios dove sono stati girati Xena e Hercules.

Ma anche l’isola del Sud non è da meno. Non lontano dalla capitale Wellington il Kaitoke Regional Park è un altro set da non perdere. Nella fiction cinematografica, è diventato Rivendell, il rifugio di montagna del Signore degli Anelli. Nella realtà è un parco magnifico dove si nuota e si fa kayak nei torrenti tutto l’anno. A ciascuno, allora, il proprio film.

L’Olanda lancia la campagna «gay è bello».

(Andrea Tornielli – Il Giornale) Due milioni e mezzo di euro, quasi 5 miliardi di vecchie lire, da destinare a una campagna contro l’omofobia, per convincere chi «segue uno stile di vita religioso più ortodosso» della «normalità» dell’omosessualità. Li investirà dal 2008 al 2011 il governo olandese, che nei giorni scorsi ha annunciato il finanziamento. Dunque, chi segue uno stile di vita religiosamente «ortodosso» dovrà essere catechizzato e convinto che non c’è nulla di male o di riprovevole nel comportamento omosessuale.
Ronald Plasterk, dallo scorso febbraio ministro dell’Educazione, proveniente da una famiglia cattolica, presentando il progetto ha ammesso che gli omosessuali godono in Olanda degli stessi diritti di qualsiasi altro cittadino, ma ha spiegato che «dal punto di vista sociale l’accettazione dell’omosessualità non è così automatica soprattutto presso alcune minoranze etniche o presso persone che seguono stili di vita religiosamente ortodossi».
Nel mirino del governo sono innanzitutto i giovani musulmani, nelle scuole, nelle palestre e nelle associazioni. Ma è evidente che anche qualche cattolico potrebbe rientrare nelle categorie «a rischio», come chiunque altro abbia nel suo subconscio qualche obiezione alle pubbliche manifestazioni di omosessualità. L’attivista gay Franc van Dalen, presidente nazionale dei gruppi gay olandesi (Federazione delle associazioni per l’integrazione dell’omosessualità in Olanda), ha ricordato che un recente sondaggio tra la popolazione del suo Paese ha dimostrato che il 48% dei cittadini rimane scioccato nel vedere due uomini che si baciano e che questa percentuale sale al 75 fra gli immigrati.
L’Olanda è stato il primo Paese al mondo a istituire il matrimonio tra persone dello stesso sesso e a consentire a due partner gay di adottare un bambino. Il governo olandese, ha spiegato il ministro per l’Aiuto allo sviluppo olandese, Bert Koenders, «promuoverà al massimo l’uguaglianza dei diritti per i gay, e su ciò non si discute». Per questo sono state date istruzioni agli ambasciatori di aumentare le pressioni nei confronti di quelle nazioni che criminalizzano l’omosessualità.

Dalle dichiarazioni dei ministri olandesi, si comprende però chiaramente che l’obiettivo della campagna non sono i diritti dei gay, quanto il tentativo di convincere chi ha sull’omosessualità opinioni diverse – in base a credenze religiose – per «rieducarli».
«Usare denaro pubblico per questo tipo di campagne – dichiara al Giornale Carlo Casini, parlamentare europeo, docente di diritti umani e di bioetica, presidente del Movimento per la vita italiano – mi sembra qualcosa che si avvicina al totalitarismo. Oggi si dibatte molto sulla possibilità che hanno i governi di influenzare gli stili di vita dei loro cittadini, ad esempio con campagne per una corretta alimentazione o contro il fumo. Io mi domando – continua Casini – se non vi sia da parte dei governi una responsabilità precisa nel promuovere campagne per il rispetto dei diritti umani, primo fra tutti quello alla vita, dal suo concepimento al suo fine naturale».
«Nessuno vuole negare diritti agli omosessuali, che in quanto persone godono degli stessi diritti di tutti i cittadini. Ma i rapporti tra di loro, la loro compagnia, non è qualcosa che abbia un pubblico interesse. L’interesse pubblico, come sancito nella Dichiarazione dei diritti umani, è rappresentato dalla famiglia, nucleo fondamentale della società. I gay non possono pretendere che i loro privati legami affettivi diventino di pubblico interesse. Il caso olandese, va oltre. Oltre il Grande Fratello di orwelliana memoria: si pretende di colpire, di “rieducare” chi la pensa diversamente sull’omosessualità!».

«Anche gay e transgender per i 60 mila baci di Venezia».

A Capodanno, un grande bacio collettivo, al­meno 60 mila persone, in piazza San Marco affinchè Ve­nezia finisca nei telegiornali di tutto il mondo.

(Roberto Rizzo – Il Corriere della Sera) Lo hanno spiegato Massi­mo Cacciari, sindaco della cit­tà lagunare, e Marco Balich organizzatore di eventi (dalle Olimpiadi invernali di Torino al lancio della Fiat 500), alla presentazione di «Love 2008», sottotitolo della manifestazione «vieni a baciarti a Venezia». Un «format», come ha detto Balich, legato al­l’idea di Venezia città romantica per eccellenza, capitale della pace e dell’amore uni­versale: «11 bacio sarà declina­to in tutta la laguna ma anche nelle zone circostanti, da Jesolo a Mestre fino a Porto Marghera», ha annunciato Cacciari. «Vogliamo che Venezia di­venti la quinta immagine del Capodanno che passa nei tele­giornali e nei media di tutto il mondo insieme a Sydney, Londra, Parigi e New York». Visto il luogo dove si svolge­rà la performance, davanti a una delle basiliche più famo­se del Pianeta, sarà un bacio esclusivamente e rigorosa­mente etero, o aperto a tutti? A sollevare la questione è Marco Fois, segretario dei ra­dicali veneti: «Mi auguro che non sia solo un’operazione di marketing, ma possa diventa­re un messaggio globale di apertura, con la partecipazio­ne di omosessuali, bisessuali, transgender e coppie extracomunitarie. La selezione sia quindi aperta a coppie di ogni orientamento e naziona­lità».

Per sostenere la causa, cioè finire nei tg, omosessuali, bi­sessuali e transgender sono i benvenuti: «Io mi auguro di vedere sia i fidanzatini sedi­cenni che la coppia di gay ses­santenni da Parigi», risponde Balich. «L’unica discriminan­te è la voglia di andare a San Marco per baciarsi. E che non ci sono preclusioni lo dimo­stra il fatto che, a gestire l’organizzazione del bacio, abbia­mo chiamato il coreografo americano Doug Jack, un gay. Spero di vedere anche il radicale Fois che bacia un rom omosessuale».

«Ci saranno anche i gay? Questa iniziativa mi sembra solo un bel business e l’invito agli omosessuali uno strata­gemma per farsi della pubbli­cità», dice monsignor Giusep­pe Camilotto, arciprete della basilica di San Marco. Facile immaginare che, a Capodan­no, sarà il sagrato della sua fa­mosa chiesa il punto più ricer­cato dai baciatori da guinness. «Sinceramente non ca­pisco il senso dell’iniziativa ma quella di voler trasgredire a tutti i costi mi pare una ten­denza dei nostri tempi. Ripe­to, cercano di attirare atten­zione. Se sono scandalizzato? Per niente, ho altre cose più importanti a cui pensare».

Per il bacio di Capodanno le iscrizioni sono aperte: «Più di 500 coppie hanno già dato la loro adesione all’evento», spiega Balich. Etero od omo? «Non lo so, non abbiamo an­cora ascoltato tutti i messag­gi lasciati nella nostra segrete­ria telefonica in sole venti­quattro ore. Mi auguro che i partecipanti siano la fotogra­fia dell’Italia di oggi». Il 31 di­cembre, a Venezia, l’amore non potrà però esprimersi li­beramente. Saranno necessarie delle prove come in ogni show: «Abbiamo bisogno di 200 coppie che facciano da rompighiaccio. I primi inizie­ranno a baciarsi alle 22.45, poi altre due prove prima del­lo scoccare della mezzanot­te».

Gambero Rozzo: non conta l’etichetta, è una questione di forchetta.

(Panorama) “Meno le persone sanno come sono fatte le salsicce e le leggi e meglio dormono la notte”, disse Otto von Bismarck, e da questa saggia sentenza parte Carlo Cambi per raccontare l’Italia attraverso ristoranti e trattorie famosi per la loro cucina e non per il loro nome. Mangiare bene e non alla moda, e così, dietro ad ogni sosta e ad ogni portata, vengono raccontate tante storie di paesi, cuochi e avventori, che il giornalista autore (tra gli enogastronomi più autorevoli d’Italia) raccoglie in una guida dal titolo Il Gambero Rozzo – Guida alle osterie e trattorie d’Italia. Sottotitolo: “Più che una questione d’etichetta è una questione di forchetta”, parola di buongustaio, a cui non importa nulla del nome del locale e della cittadina: quello che fa la differenza è che cosa si mangia!

Tra le tante guide insolite che vi possono capitare fra le mani in libreria, questa, appena uscita per Newton Compton Editori, unisce al dilettevole (una storia da leggere alla scoperta dell’Italia che tutti ci invidiano) all’utile (dove fermarsi a mangiare e cosa ordinare). Le guide in realtà sono due perchè, oltre a quella dedicata ai luoghi c’è quella dedicata alle ricette: una sorta di compendio della cucina italiana, con oltre mille piatti dall’ovvio titolo: Le ricette e i vini del Gambero Rozzo. Se la guida è di piacevole lettura, ma di difficile utilizzo dato che ordina i ristoranti per comune, il ricettario, al contrario, ha l’andamento ordinato di un pantagruelico pranzo. E le ricette sono descritte in modo tanto rigoroso quanto appetitoso e trasmettono a pieno l’autentico piacere italiano della tavola.

Crociera gay per capodanno a Rio de Janeiro.


(Travelblog) Il video riprende il Teadance, con sottofondo classico di Disco Inferno, organizzato dall’Atlantis, un operatore specializzato in crociere e resort per gay. L’atmosfera è a dir poco elettrica e coinvolgente, tanto che alla fine dispiace un pò che questi eventi siano riservati unicamente alla comunità gay.

Comunque sia, la Atlantis ha in programma una crociera per capodanno a Rjo de Janeiro, che promette di essere un evento di per se stessa, ma la novità più grande, è che è in programma per l’estate 2008 la crociera gay più grande mai organizzata in Europa; circa 3.200 ospiti paganti. Prendete carta e penna: si partirà da Barcellona il 5 luglio 2008 e si arriverà a Roma (suppongo Civitavecchia) il 13 luglio.