Sotto i vestiti vedo nudo. Polemiche in Usa per i nuovi body-scanners ai terminal. Si vede tutto… ma proprio tutto.

A Los Angeles i controlli in aeroporto mettono troppo a nudo i passeggeri.
Il “Whole Body Imaging Technology” solleva problemi di privacy dovuti all’alta risoluzione delle immagini.

(Alessandro Carboni – Il Corriere della Sera) In nome della sicurezza nazionale, l’International Airport di Los Angeles si attrezza con speciali scanner in grado di «perquisire» da testa a piedi i passeggeri in modo molto più approfondito rispetto a quanto è possibile fare con i normali sistemi di controllo. Peccato però che tanta perizia vada a scapito della privacy dei viaggiatori, che si vedono praticamente messi a nudo dalla sofisticata tecnologia in questione.

LO SGUARDO SOTTO I VESTITI – Il sistema di screening, battezzato “Whole Body Imaging Technology”, scansiona infatti il corpo della persona e ne traduce le forme in un’immagine digitale tridimensionale – come fosse nudo, appunto – che viene visualizzata su un monitor per essere quindi osservata e analizzata, alla ricerca di armi e altri oggetti proibiti. Nulla sfugge alle onde radio dello scanner, nemmeno il minimo particolare, anche fisico.

TROPPO INVASIVO? – In poche parole, il dispositivo spoglia i corpi e ne offre i segreti allo sguardo degli addetti alla sicurezza. E secondo i difensori della privacy e dei diritti civili è un sistema di controllo troppo invasivo, anche se il sistema prevede la possibilità di oscurare il volto dei soggetti, in modo che le immagini – qualora stampate, salvate o copiate e magari illecitamente riversate online – non consentano di risalire all’identità delle persone. «Non credo che la gente sia realmente consapevole di quanto accurata e dettagliata è l’immagine del loro corpo nudo che appare in video», dice Peter Bibring dell’American Civil Liberties Union di Los Angeles, preoccupandosi di tutelare i diritti degli ignari viaggiatori, siano essi anonimi cittadini o personaggi famosi. Ma alla Transportation Security Administration (Tsa) federale questa tecnologia piace e ha già programmato di acquistare altri 30 scanner indiscreti (al costo di circa 150 mila dollari l’uno) da posizionare in altri aeroporti.

Marketing gay. Nuova Zelanda, l’aereo più rosa del mondo.

Il tempo passa e i costumi cambiano. Finalmente. E in Usa soprattutto, dove prende il volo un’iniziativa…colorata.

(Stefano Morel – Giornalettismo) Cosa c’entrano gli Stati Uniti di fine 800 con quelli di fine 900? Cambia tutto, è ovvio, a partire dal numero di stellette sulla bandiera, ma resta tra le altre cose il razzismo. Quello “buono”, s’intende, che nelle intenzioni aiuta ad integrare. Quello che a fine XIV secolo fa una squallida parodia degli afroamericani con i Blackface Minstrel, e quello che cento anni più tardi fa lo stesso con gli omosessuali con la serie TV Tre cuori in affitto, entrambe di grande successo. Ma facciamo un salto avanti, anzi un volo. Uno di linea, per la precisione, quello che battente bandiera dell’Air New Zealand per la prima volta quest’anno ha proposto un viaggio del tutto particolare per coloro che dagli Stati Uniti desiderino partecipare al Mardi Gras di Sidney senza annoiarsi troppo nelle molte ore di volo: il Pink Flight. Il martedì grasso di Sidney è l’evento carnevalesco che da trent’anni richiama gay e lesbiche da tutto il mondo, all’insegna del motto “Our freedom, you freedom”.

L’AEREO ROSA – Così la compagnia neozelandese ha pensato bene di introdurre i partecipanti americani e canadesi nell’atmosfera già dal viaggio, che come dice il nome si svolge a bordo di un Boeing 777 in cui il colore predominante è il rosa. Il costo è nella media, tra i $1,100 e i $1,800, a seconda della città di partenza. Nessuna convenienza economica, dunque. L’attrattiva del volo sta tutta nell’entertainment, che per pigrizia di traduzione e dovuta citazione, ricopio da Dispenser, la trasmissione radiofonica di Rai2 dove ho sentito la notizia. Preparatevi all’imbarco, dunque, il check-in questa volta non lo sbaglierete di sicuro, è quello con i boa di struzzo come separatori e l’indicazione “Divas queue here”. Una volta a bordo quattro drag-queen Buckwheat, Miss Ribena, Tess Tickle e Venus Mantrapp sostituiscono le tradizionali hostess, chi c’è stato racconta al Bay Area Reporter che la cosa più divertente era stare a guardare una coppia di eterosessuali che hanno scelto quel volo per sbaglio. Non manca la celebrità, nello staff, si tratta di Kathy Griffin che dopo il decollo si toglie la maglia per restare in reggiseno durante il volo. Se vi state chiedendo chi sia Kathy Griffin, è la vincitrice di un Emmy Award, cabarettista, produttrice, attrice ed icona gay. Ma non solo, perché da meno di un mese è stata ordinata Ministro di culto dalla Universal Life Church ed ha già celebrato il primo matrimonio. Tornando in quota, prosegue il party “historical and hysterical”, tra vendita di gadget rigorosamente rosa, performances live delle drag queen, giochi a tema.
La nostra libertà è la tua libertà.

CONCLUDENDO – E intanto diecimila metri più in basso, sono finiti i tempi in cui un afroamericano veniva invitato ad arruolarsi nella guerra di secessione, con la promessa che solo così – che vivesse o morisse – avrebbe guadagnato la libertà. Ed è comune, con un’autoironia irriverente, l’espressione “nigga” tra gli afroamericani, sempre che non sia un bianco a pronunciarla. Come sono finiti, anche, i tempi in cui gli omosessuali venivano perseguitati, o, in seguito, ne fosse sottolineata la presenza con occhi sgranati, colpetti di gomito e squallide interpretazioni. Ora sono loro stessi a darsi divertiti della “frocia”, o ridere fino alle lacrime di fronte ad improbabili Moire Orfei, così in terra come in cielo.
Quasi che libertà, oggi, stesse nello sdrammatizzare, magari con una risata, quando a farla non sono gli altri. Il problema è che non sempre, sdrammatizzando, si riesce a prendersi e farsi prendere sul serio. Che a rimarcare la propria diversità, ostentandola, si è sicuri di non partecipare al maledetto giuoco dell’oca?

"NoFrills 2008", Convegno a a Bergamo dove il turismo è anche gay.

(Yahoo notizie) Si parlerà anche di turismo gay a Bergamo il 15 febbraio prossimo in un convegno dal titolo “Il turismo è anche gay” che si terrà nell’ambito del ‘NoFrills’ e al quale parteciperà Daniele Iannaccone, Responsabile Grandi Clienti di Gay.it

L’evento tutto incentrato sul mondo del turismo ‘senza fronzoli’ come dice il nome stesso punta a fare incontrare operatori e agenzie di viaggi che vogliono ampliare l’offerta. Il ‘NoFrills – travel and technology expo’ si autodefinisce un vero e proprio workshop del b2b per il settore turistico e si svolge a Bergamo, centro del bacino con il più alto numero di operatori turistici con circa 5200 Adv nel raggio di poco più di due ore di macchina.

Le più moderne tecnologie vengono utilizzate per fare in modo che domanda e offerta si incontrino più facilmente, senza perdite di tempo e riuscendo ognuno ad individuare il proprio target di riferimento. Tutte le informazioni per partecipare al ‘NoFrills’ le trovate sul sito www.nofrillsexpo.com

Nakata il viaggiatore.

(Calcioblog) Nato nel 1977 a Yamanashi, la vita di Hidetoshi Nakata si prospettava simile a quelle di decine di suoi colleghi: calciatore forte e famoso, idolatrato dalle donne e dai tifosi, buon conto in banca e futuro già segnato. Al termine dei Mondiali del 2006, però, lasciò tutti di stucco: coi 30 anni ancora da compiere il giapponese diede l’addio al calcio dopo una brillante carriera in patria prima e in Italia poi con le maglie di Perugia, Roma, Parma, Bologna e Fiorentina (per chiudere oltremanica al Bolton).

Perché? Molti se lo chiesero, soprattutto chi amava la sua classe cristallina, il suo modo di giocare in modo semplice e leggero a cui spesso si associava una potenza sui generis. Nakata spiegò che ne aveva abbastanza, voleva completare gli studi di Giurisprudenza e poi chissà, semplicemente godersi la vita. Così nell’ultimo periodo ha abbandonato i capelli fashion e le auto di lusso per dedicarsi a una passione particolare: i viaggi, da solo, nei posti più impensabili.

Cambogia, Vietnam, Laos, Indonesia, Buthan. Poi Medio Oriente. Zainetto in spalla, capelli e barba lunga, qualche calcio al pallone nei campetti dove giocano i bimbi, un continuo girovagare per il mondo, anche nei posti falcidiati dalla guerra. “La gente ha paura di quei posti perché non sa che oltre alla guerra c’è gente stupenda. Se si viaggiasse di più ci sarebbero meno pregiudizi idioti” ha detto all’Equipe l’ex fantasista nipponico che dorme se capita tra i rifugiati del conflitto iracheno.

La sua è un’esigenza che nasce dalla curiosità: “Quando ero calciatore ho viaggiato molto ma ho visto solo hotel, stadi, aeroporti. Avevo voglia di partire da solo alla scoperta di paesi e popoli che mi affascinano. Ho voglia di vedere da me il mondo, non attraverso i giornali o la tv“. E, come detto, l’esigenza di farlo senza dimenticare la sua prima grande passione, il calcio: “Giocare una partitella è comunque sempre il modo migliore per farsi degli amici, viaggiare, scoprire il mondo vero. Il calcio è praticato ovunque ed è fantastico per questo“.

Senza mai perder di vista l’umiltà che, in fondo, ha da sempre contraddistinto questo adorabile ragazzo: “Sono un ragazzo semplice e voglio che la gente mi veda come un tipo normale, non come un calciatore famoso. Quando la gente mi riconosce, spiego che sono un semplice cittadino alla ricerca di nuovi orizzonti“. Buon viaggio, dunque, Hidetoshi…

Germania, arriva volo per nudisti. Saranno vestite solo le hostess. Le foto.

(TGCom) Viaggiare più leggeri di così non si può: un tour operator tedesco ha creato la possibilità di volare nudi su appositi voli. Gli appassionati di naturismo potranno così godersi un viaggio in costume adamitico, purché accettino che ne siano esentati piloti, steward e hostess. L’ideatore è Enrico Hess di Erfurt, nell’ex Ddr, patron dell’agenzia viaggi “OssiUrlaub” (‘Vacanze per quelli dell’Est’).
Non è dato sapere, al momento, la data esatta del volo e la sua destinazione ma dall’agenzia di viaggi fanno sapere che le prenotazioni per questo originale viaggio stanno già fioccando numerose.
Evidentemente l’idea di volare “come mamma li ha fatti” eccita, e non poco, i tedeschi che comunque amano molto la vita “nature”.
Nelle spiagge per nudisti sparse per il mondo, infatti, la percentuale di persone provenienti dalla Germania è sempre molto alta.

Carnevale, tutti a Venezia per provare straordinarie Sensation.

carnevale di Venezia

(Panorama) Il carnevale è iniziato. Fino al 5 febbraio in tutta Italia si rincorreranno feste in piazza, sfilate, cortei e grasse abbuffate rigorosamente in maschera. E se si parla di Carnevale, non si può non guardare alla mitica Venezia, che ha il consueto problema di trovare qualcosa di più grandioso e sfavillante ogni anno. Il titolo 2008 è “Sensation” , perché sarà una festa da sentire, vedere, gustare, toccare, immaginare. E a detta degli organizzatori sarà un Sior Carnevale. I veneziani sono già pronti alla consueta invasione di turisti, si difenderanno come sempre nascondendosi nei loro palazzi, dove le frotte di stranieri che si accalcano tra calli e ponticelli, non sanno che si svolgono feste da favola. Tutte rigorosamente in maschera e a pagamento.

Il carnevale veneziano nasconde le sue meraviglie nel cuore delle antiche sale da ballo, che in questi 12 giorni tornano starluccicanti per la festa. All’Hotel Lina Baglioni si terrà la consueta Grande Opera di Apertura, con cena e musica rigorosamente in costume (d’epoca o maschera e mantello) per “soli” 180 euro. Tra cene in gondola, assaggi di cioccolata, frittelle e galani, arriviamo a giovedì 31 con la Passion Rouge all’Hotel Bauer e il Ballo Tiepolo al Palazzo Pisani Moretto. Concerti, cene e vanitosi sfoggi di costumi antichi s’intensificheranno negli ultimi giorni con La favola di una notte, il Ballo del Re Sole, il Ballo di Casanova, il Sogno di Carnevale e il famosissimo Cavalchina.
L’evento più ambito è il Ballo del Re Sole che si tiene a palazzo Pisani Moretta ed è forse l’evento artistico e mondano più noto del Carnevale veneziano: è la notte in cui ricercare il bello, il gusto, la raffinatezza, lo splendore, una notte in cui tutto è possibile. La Cavalchina, invece, si tiene al Teatro La Fenice, che per una notte si trasforma in una sala da ballo, dove tutto può accadere, dove tutto è una continua sorpresa. I prezzi per ognuna di queste feste variano dai 100 ai 500 euro, ai quali va aggiunto poi il costo del vestito. Insomma, Carnevale è costoso, ma chi ha partecipato a queste serate garantisce che l’esperienza è unica e vale la spesa.

Proprio per questo, ogni anno sbarcano a Venezia personaggi da tutto il mondo e da tutti i mondi: attori, cantanti, politici… Anche loro, è ovvio, rigorosamente in costume. Quest’anno il vip più atteso è George Clooney, ma ci saranno anche principesse, principi e Ornella Muti come madrina di una manifestazione che cerca di stare al passo coi tempi mescolando tradizione e innovazione abilmente incastonate fra loro.

Goodbye Us Navy, il destino della Maddalena tra G8 e alberghi extra lusso.

(Panorama) Almeno sei o sette alberghi dalle cinque stelle in su. Un centro congressi di ultima generazione dotato di ogni comfort per accogliere il G8 del prossimo anno. La trasformazione dell’Arsenale della Marina militare italiana in un grande cantiere nautico di manutenzione per traghetti e mega yacht. E ancora un casinò stile Montecarlo e tutto ciò che serve per accontentare la clientela più raffinata. Euro e dollari come se piovesse. Infine un taglio netto alla disoccupazione (oltre il 16 per cento della popolazione).

Nella mente del presidente della Sardegna, Renato Soru, e degli amministratori locali, dovrebbe essere questo il futuro dell’arcipelago della Maddalena dopo la partenza dei militari americani il prossimo 29 febbraio. Oggi, intanto, c’è la cerimonia di addio ufficiale e la chiusura, dopo oltre trent’anni, del Naval Support Activity, il supporto logistico che organizza le attività militari. Peccato, spiega Salvatore Cicu, deputato di Forza Italia ed ex sottosegretario alla Difesa, che tutti i progetti siano rimasti sulla carta: “Al momento c’è solo un accordo politico. L’Avvocatura dello Stato, infatti, non ha ancora deciso sulla destinazione dei beni dismessi dal demanio militare. L’Agenzia del demanio – spiega Cicu – deve dare l’ok al passaggio dei terreni dallo Stato alla Regione. E poi c’è il Parco che rivendica gli stessi diritti e si è messo di traverso ai programmi di Soru”. Ma il governatore alla fine dello scorso anno aveva precisato: “Il ministro della Difesa Arturo Parisi sta comunque trasferendo alla Regione i beni dismessi. Mi sembra perciò evidente che si segua quanto disposto dall’articolo 14 del nostro Statuto“.

Il sindaco della Maddalena, Angelo Comiti, dice invece che le gare d’appalto ci sono state e che gran parte dei progetti stanno già diventando realtà. Per ora l’unica cosa certa sono i trenta milioni di euro messi a disposizione dalla Finanziaria. Salvatore Sanna, consigliere comunale, spiega però che quei soldi “saranno utilizzati solo per abbellire e attrezzare le aree limitrofe all’arcipelago”. Restano poi altri 130 milioni di euro messi a disposizione di Guido Bertolaso, commissario del G8, che però non sono ancora arrivati. “Solo 100mila euro -dice Cicu – per la sala congressi nella zona rossa”. Sanna, uno dei più accesi sostenitori della costruzione del casinò, spiega che la Maddalena, considerate le caratteristiche del territorio, può ospitare solo pochi turisti e per questo necessita di strutture extra lusso.

Tra i vari investitori c’è l’onnipresente Aga Khan, l’inventore della Costa Smeralda, Tom Barrak, proprietario del patrimonio immobilare di Porto Cervo e dintorni. Ma anche Ernesto Bertarelli, patron di Alinghi, intenzionato ad organizzare alla Maddalena la Coppa America. Tra gli investori italiani c’è Salvatore Ligresti (pronto anche lui a fare un cinque stelle) già propietario del Tanka Village a Villasimius (Cagliari) e di 134 villette nell’arcipelago, per un totale di 60.000 metri cubi residenziali, dove alloggiavano i militari americani. Infine c’è la famiglia Serra, un tempo proprietaria dell’intera isola di Santo Stefano, oggi in società con Vela Marina. “Anche noi – dice Pasqualino Serra – stiamo per costruire un hotel lussuoso (commissionato alla Geogramma Spa, ndr). Anche perché l’amministrazione comunale ci ha detto che sotto le cinque stelle non potevamo scendere”. In tutto il sindaco Comiti stima che nei prossimi anni il business sarà di almeno 400 milioni tra pubblico e privato (ma potrebbero essere molti di più). E per gli oltre duemila dissoccupati della Maddalena arriveranno mille posti di lavoro. Almeno, confessa uno di loro, “questo è quello che ci hanno promesso. Speriamo che il G8 ci porti fortuna come dicono”.

Dalla Ferrari al Tintoretto: per il lusso in affitto si clicca Circle club.

(Panorama) Uno chalet in Svizzera? Romantico, però… che seccatura dover spalare la neve dal vialetto, o ricordarsi di chiamare la donna delle pulizie per dirle di accendere il riscaldamento. Una Ferrari? Meravigliosa da guidare, ma quanti grattacapi a parcheggiarla e proteggerla da ladri e vandali! Un panfilo da sogno per solcare il Mediterraneo? Fa molto Onassis, però a far due conti… centinaia di migliaia di euro spesi per due striminzite settimane di crociera o attraccati a Portofino…

Per i ricchi che non vogliono pensieri la soluzione c’è.
Si chiama CircleClub, esiste da un paio d’anni e permette, pagando una quota d’ingresso, di affittare beni di lusso per qualche giorno o qualche settimana. Nata da un’idea di Riccardo Schmid, imprenditore svizzero che fece fortuna negli anni Ottanta inventando il Pony Express, la società ha oggi tre sedi: Milano, Roma e Montecarlo.
E offre ai suoi soci oltre sessanta fuoriserie (Maserati, Jaguar, Porsche, Aston Martin…), oltre a jet privati, yacht, ville e chalet da sogno. In più, per gli appassionati, sono a disposizione duecento opere d’arte: da Gustav Klimt a Andy Warhol, da Giorgio De Chirico a Picasso, da Canaletto a Antoon Van Dyck. Tutto rigorosamente in affitto.

Per diventare soci bisogna versare una quota di 20mila euro, che dà diritto a 1000 punti: ogni bene affittato ha poi un “costo” in punti. Quando il socio li esaurisce, può comprare una nuova tessera. Qualche esempio? Una Ferrari 430 F1 costa 8 punti al giorno; per mettere in salotto per due settimane un Renoir se ne vanno 112 punti; per fare un salto da Milano a Roma con un jet privato, 275 punti. E poi c’è naturalmente il capitolo ville: dalle nevi di Gstaad al sole di St. Tropez, fino all’esotica Bali. Per farsi un’idea: uno chalet nel centro Saint Moritz per un week end in febbraio “costa” 240 punti, mentre una settimana in una villa sul Monte Argentario, in settembre, 350 punti.

Tra i 170 “happy few” soci di Circle Club c’è quello che ha il vezzo di solcare i mari della Sardegna su uno yacht Mangusta con un quadro di Christo appeso alle pareti. C’è la famosa ex atleta appassionata di Ferrari che ogni weekend prova un modello diverso. E c’è un signore che ha consumato ben dodici card (pari a poco meno di 250mila euro!) in soli sette mesi.
Una citazione a parte, poi, la merita quel socio che tempo fa prese un’opera di Mario Sironi per esporla in casa. Allo scadere delle due settimane, realizzò che non voleva affatto separarsene: e decise di acquistarla.

Panorama.it è riuscito a “scovare” uno di questi riservatissimi soci, il finanziere Luca Giacometti: per farsi raccontare i vantaggi del Club.

“Ho sempre posseduto macchine da corsa: Ferrari, Lamborghini”, racconta Giacometti: “E da proprietario, ho potuto constatare tutti gli inconvenienti: la batteria che si scaricava se la macchina veniva lasciata ferma, e poi i tentativi di furto, le seccature per bolli e assicurazioni… Senza contare che, ogni volta che mettevo piede da un meccanico per qualche piccola riparazione, uscivano conti da capogiro. Insomma, era diventata una perdita di tempo e di denaro”.

Così, scoperta su un giornale l’esistenza di CircleClub, Giacometti decide di associarsi: “E l’aritmetica mi dà ragione. Non solo risparmio, ma ho anche una grande varietà di scelta: posso prendere di volta in volta la macchina che più si adatta alle mie esigenze. Me la portano sotto casa, perfettamente lavata e lucidata, con il serbatoio pieno. E a tutti i grattacapi ci pensano loro”.

E il sottile piacere del possesso? “Quello all’inizio c’è, è vero” conclude Giacometti: “Ma scompare in fretta: gestire macchine del genere diventa solo una gran scocciatura. E allora: meglio affittarle”.

Carnevale. Sfilate, eventi e varia umanità… si parte.

Venezia
(Style) Sarà un carnevale da sentire, vedere, gustare, toccare, immaginare, che investe i cinque sensi più uno, la mente, da scoprire vagando per i sestrieri quello in programma da venerdì 25 gennaio a martedì 5 febbraio 2008 a Venezia.

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Viareggio
Il 20-27 gennaio e il 3-5-10 febbraio sfilano sul grande palcoscenico dei viali a mare di Viareggio le costruzioni in cartapesta dei carri allegorici, le mascherate in gruppo, i complessi e la banda. Ma è ricchissimo anche il programma di appuntamenti tra feste rionali, veglioni in maschera spettacoli e cultura.

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Cento
Inizia domenica 20 gennaio e prosegue anche nelle giornate 20 – 27 gennaio e 10-17-24 febbraio a Cento (Ferrara), uno dei Carnevali più famosi e coinvolgenti d’Europa, primo carnevale al mondo gemellato dal 1993 con il di Rio de Janeiro. Slogan di quest’anno Eccessi in maschera. Tra le madrine Jo Squillo.

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Ivrea
Da domenica 20 gennaio a martedì 5 febbraio a Ivrea un ricco calendario di appuntamenti culmina nella storica battaglia delle arance che trae origine da una consuetudine (malvista dal popolo) di origine medievale: il feudatario donava una pignatta di fagioli alle famiglie povere che, per disprezzo, li gettavano per le strade. Sostituiti i fagioli con le arance nell’Ottocento, lo scontro si svolge nelle principali piazze della città.

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Foiano
Il Carnevale di Foiano è il più antico Carnevale d’italia (nasce nel 1539). Quattro i rioni che si battono per la vittoria. Per quattro domeniche consecutive (dal 20 gennaio al 10 febbraio) Foiano sarà al centro dell’interesse di cittadini e appassionati per vedere i suoi carri ( conservati gelosamente nel più stretto riserbo fino alla giornata di inaugurazione), partecipare alle molte manifestazioni collaterali, godersi la musica delle bande invitate alla festa.

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Putignano
E’ programmata per le 15 di domenica 20 gennaio la prima sfilata di carri del Carnevale di Putignano, che, sul piano organizzativo e sociale,è a tutti gli effetti una Festa nel senso antico del termine: l’intera comunità contribuisce in diversa misura a produrre uno spettacolo nuovo ogni anno che rinnova una tradizione antichissima e ancora vitale.

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Busseto
Domenica 20 gennaio 2008 si alzerà il sipario anche sulla 127esima edizione del Fantasmagorico Carnevale della Risata di Busseto (Parma) : carri giganti, Gormiti Show e il concorso “Peppone e Don Camillo” tra gli eventi clou di quest’anno.

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Se sei un amante del porno Budapest ti chiama…

(Tuzone) Porn Week è un evento tutto particolare, che si indirizza agli amanti del genere, che da sempre sognano di poter prendere parte a una produzione a luci rosse, o quanto meno entrare in contatto con quel mondo.
Porn Week organizza settimane in giro per il mondo, durante il quale ha luogo una vera produzione cinematografica hard. Agli ospiti (singole e coppie che si prenotano sul sito) vengono dati dei pass con i quali accedere al back stage della produzione e agli esclusivissimi party con le pornostar, dove tutto può succedere.
Non solo: si possono imparare regia e fotografia da alcuni dei più grandi maestri del genere, vincitori di premi internazionali come Gazzman o Dave West, e c’è la possiblità di partecipare attivamente alle riprese, sia dietro la macchina da presa che davanti, come attori a tutti gli effetti.
Le vacations di Porn Week si tengono tutto l’anno nei vari angoli dell’Europa, degli Stati Uniti e dei Caraibi, e il prossimo appuntamento è fissato per febbraio a Budapest, splendida città europea da sempre fucina di nuove stelle del cinema erotico.

A Budapest dal 14 al 18 febbraio 2008.
Info: www.pornweekvacations.com