Amici di Maria. Vincenzo Mingolla dice la sua tra un pò di beneficenza e gli insulti di Marco a Roberta.

vincenzo mingolla(Gossipblog) Mentre la trasmissione Amici di Maria de Filippi fa scandalo per dubbi sul televoto, veniamo a conoscenza del comunicato stampa divulgato da Vincenzo Mingolla, ballerino della settima edizione del programma:

“Sono stanco di sentir parlare di Talent Show e poi vedere in prima linea solo il corpo docente schierarsi e inveire contro gli stessi, ci son ben altri programmi atti e pronti ad ospitare litigi e tensioni, il programma da me vissuto in prima persona è un ottimo trampolino di lancio per tutti, per me personalmente è stata una fase di passaggio nella mia carriera e un tentativo ben riuscito di esplorazione di un territorio televisivo ancora non largamente calcato.

Ho fatto il primo ballerino in uno Show del Sabato sera in Rai ‘Famiglia Salemme Show’ ma è stata un’esperienza assolutamente differente, vivere in contatto con ragazzi agguerriti e che nella maggior parte dei casi non avevano mai calcato un palcoscenico, è stata dura. La professionalità all’interno conta, ma non abbastanza per decretare il vero merito ai giovani in gara. Serve quel di più che arrivi al pubblico, che non è né il cuore né la tecnica, frasi largamente utilizzate per descrivere un’arte ben più ampia, ma una personalità contraddittoria pronta a fare e disfare e soprattutto disposta a vivere quell’esperienza concentrandosi esclusivamente sul messaggio da far arrivare al pubblico spettatore.

Contentissimo per l’esperienza oggi sono la prova vivente che il talento ti viene riconosciuto solo se hai un modo professionale e assolutamente rigoroso di affacciarti ad un mestiere con immensa responsabilità e assoluto rigore. Riparto in tournee i primi di Aprile con il musical che già nella stagione precedente mi ha visto ricoprire i panni di ‘Double J’ e lo stesso mese sarò impegnato all’estero con 2 progetti molto interessanti. Spero arrivi e passi questo mio accorato messaggio di semplice e convinto tributo nei confronti di un’arte che diventa mestiere solo se si ha la coscienza di farlo divenire tale!”

Amici, Marco insulta Roberta. Il cantante: “E’ una gallina stupida”.

(TGCom) Proseguono le tensioni tra i ragazzi della scuola di Amici. Al centro della bufera ci sono Marco e Roberta. Tra i due non corre buon sangue, ma questa volta il cantante della squadra Blu si è spinto oltre definendo la compagna dei Bianchi una “gallina ignorante e stupida”. Sul fronte danza continua la querelle tra Alessandra Celentano e Susy, offesa dall’espressione “sacco di patate” usata dall’insegnante per definire la sua esibizione nel serale.

Marco entra nel video box e parla di Roberta: “E’ una gallina ignorante e stupida” afferma il ragazzo. Immediata la reazione della cantante che appena vede il video va su tutte le furie: “Io non l’ho mai offeso gratuitamente, quando ho parlato di lui ho espresso solo giudizi sul piano professionale, l’ho giudicato sempre e solo come cantante riconoscendo che ha un bel timbro, ma non ha tecnica”.

Marco vede la reazione della compagna e torna nel video box per spiegare cosa intendesse dire: “Non volevo insultarla. L’ho chiamata gallina ignorante e stupida – prosegue il ragazzo – proprio perchè continua a insistere sul fatto che io abbia solo il timbro, ma non la tecnica”.

Sul fronte del ballo le cose non vanno meglio: l’insegnante Celentano torna a commentare le capacità di Susy. La ballerina, però, ormai è rassegnata: “Non mi interessano più le solite critiche, mi è solo dispiaciuto molto che mi abbia chiamato sacco di patate nel serale”. La maestra di danza classica ribatte sostenendo che l’espressione non voleva essere offensiva: “Nella danza si usano queste espressioni, anche a Francesco ne dico di tutti i colori e nessuno si scandalizza”.

La Celentano sottolinea poi che “sacco di patate non si riferiva all’aspetto fisico, anche se non posso fare a meno di notare che Susy ultimamente si esibisce indossando sempre fuseaux neri”. L’insegnante conclude parlando del collega Garrison: “Quando lui dice che Francesco è un palo nessuno gli dice nulla, quando io chiamo Susy “sacco di patate” tutti si scagliano contro di me”.

Amici all’asta per beneficenza.

Maglietta all'asta su Ebay(Tvblog) Siamo sicuri che anche coloro che non sopportano il talent show defilippiano, questa volta non storceranno il naso. Sì da il caso infatti che per il quinto anno consecutivo, i ragazzi di Amici sosterranno le attività dell’ Associazione OBM Ospedale dei Bambini Milano – Buzzi Onlus, mettendo all’asta le esclusive felpe indossate durante l’anno e altri oggetti personali utilizzati durante il programma in onda su Canale 5. Tra i premi in asta, una felpa eccezionalmente autografata dalla conduttrice Maria De Filippi e alcune magliette firmate dagli autori del programma, dai professori e dai ballerini professionisti che hanno accompagnato i ragazzi durante tutto l’anno scolastico.

Quest’anno l’asta sarà caratterizzata anche da una novità, infatti i fans della scuola avranno anche la possibilità di aggiudicarsi 2 posti per assistere all’attesa finale in programma il 16 aprile nello studio 5 di Cinecittà a Roma. Tutto questo sarà possibile, dal 4 al 18 aprile, per due settimane, semplicemente collegandosi al più famoso sito di aste, Ebay, nell’area beneficenza (questo il link diretto) e rilanciando i prodotti prescelti. Il prezzo base di ogni oggetto è di 1 euro e il ricavato dell’asta sarà devoluto al progetto “Difendiamo i bambini dalle malattie metaboliche rare“.

Il progetto si prefigge di dotare il Laboratorio di Screening Neonatale dell’Ospedale Vittore Buzzi di Milano di una Tandem Mass, la strumentazione che permette di diagnosticare le malattie metaboliche rare già dai primi giorni di vita del bambino, prima che si siano manifestate. L’Associazione Ospedale dei Bambini Milano – Buzzi Onlus è un’associazione senza scopo di lucro che ha come obiettivo l’organizzazione e lo svolgimento di attività di raccolta fondi destinate al miglioramento della cura e dell’assistenza di bambini, donne e famiglie in condizioni di vulnerabilità che accedono all’Ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano.

Polemiche. Amici di Maria. L’Adoc chiede ufficialmente copia del regolamento.

(River-blog) Il regolamento di Amici è una specie di mostro di Loch Ness: tanta gente è pronta a scommettere sulla sua esistenza, anche se pochissime persone sono disposte a giurare di averlo visto. Non è un caso che, di tanto in tanto, venga utilizzato per giustificare questa o quella strampalata decisione. Sul popolare sito “Nemici di Maria”, lo hanno ribattezzato “pongo-regolamento”: può essere modellato a piacimento degli autori. Qualcosa, però, potrebbe cambiare. L’Adoc, che, come preannunciato ieri stava studiando altre iniziative da intraprendere, chiederà di poterlo visionare. E lo fa con un atto ufficiale, citando una legge dello Stato italiano.

“Quanto successo nella puntata andata in onda sabato 29 marzo, ha suscitato molte perplessità da parte dei telespettatori e anche del nostro Osservatorio per le TV, che ha rilevato delle apparenti incongruenze tra il regolamento citato nel corso del programma e la scelta di non invitare il primo dei ballerini esclusi dal serale, ovvero Vincenzo Mingolla“, spiega il presidente dell’Adoc, Carlo Pileri. Come scoperto da Tvblog, infatti, il primo dei non ammessi al serale era Mingolla, e non Cristina: particolare non indifferente, visto che quest’ultima è stata richiamata in studio come sostituta dell’infortunato Mariottini. Continua l’Adoc: “Crediamo importante non solo che sia assicurata trasparenza sul televoto e sulla applicazione del regolamento, ma anche che sia offerta una prova degli effetti della partecipazione e della democrazia, facendo sì che i ragazzi e le ragazze che partecipano alla votazione, possano verificare anche l’importanza delle conseguenze delle decisioni assunte in regime democratico e partecipato“. Ma ecco la richiesta più importante (e, se la memoria non mi inganna, la prima ad essere presentata ufficialmente da un’associazione di consumatori): “Chiederemo per vie legali di accedere agli atti, in base alla legge 281/98 sulla difesa degli interessi diffusi, in modo da poter prendere visione ufficialmente del regolamento e quindi chiarire i dubbi interpretativi che al momento non sono stati sciolti dai responsabili del programma“.

La richiesta dell’Adoc è importante. Ai responsabili di Amici si prospettano due strade: quella della confusione, delle polemiche e dei dubbi sulla regolarità dello svolgimento di questo programma; quella di fare chiarezza, una volta per tutte, e di dimostrare che dietro al meccanismo del televoto non c’è soltanto una macchina strizza-cellulari per minorenni innamorati di questo o quel beniamino.

Aggiornamento/ E’ arrivata, poco fa, una tardiva presa di posizione del Codacons. Che, in sostanza, appoggia in tutto e per tutto la tesi della produzione di Amici, pubblicata su questo blog. “Il Codacons, che da cinque anni è presente all’interno della trasmissione di Canale 5 “Amici di Maria De Filippi”, risponde ai dubbi sollevati in questi giorni da alcune associazioni e da vari telespettatori in merito alle sfide all’interno del programma e alle modalità e ai tempi del televoto – spiega la nota – Come più volte evidenziato e posto in risalto il Codacons è, in linea di principio, assolutamente contrario all’utilizzo del televoto in qualsiasi programma televisivo. Proprio per questo motivo l’associazione vigila in maniera estremamente rigorosa sull’utilizzo che ne viene fatto nella trasmissione “Amici di Maria De Filippi”. Rispondendo ai dubbi sollevati in questi giorni, precisiamo che l’ordine di esibizione dei ballerini in gara è dettato anche da questioni pratiche: i ballerini professionisti mostrano la corretta esecuzione della prova, poi accompagnano gli allievi nella loro esibizione, sono quindi spesso costretti ad eseguire la medesima coreografia ben due se non tre volte, e di conseguenza è necessario concedere loro il tempo materiale per prendere fiato! Per quanto concerne i “tempi” dedicati al televoto, questo può essere espresso in ogni momento della sfida, non solo quando si è conclusa l’esibizione, considerando il fatto che, a prescindere dall’esito della stessa, il pubblico vota per i propri favoriti. Eventuali simpatie di autori e redazione verso qualche allievo, qualora esistenti, non potrebbero influire inalcun modo sull’esito del televoto, che è interamente estito da società esterne certificate”.

Washington. Ucciso a scuola perchè gay ed effeminato. Aveva 15 anni.

A sparargli un compagno di classe, infastidito dai suoi modi effeminati. Larry, nuova icona della tolleranza. Aveva 15 anni.
La comunità omosessuale gli dedica la «giornata del silenzio».
L’allarme: secondo un sondaggio, il 64 per cento degli studenti gay subisce provocazioni verbali e fisiche.

(Paolo Valentino Veglia – Il Corriere della Sera) Sull’uniforme della scuola, pantaloni blu e camicia bianca, Larry King amava indossare stivaletti fucsia con un tacco di 9 centimetri. Portava gli orecchini, metteva rossetto e mascara, si laccava le unghie. Larry aveva 15 anni ed era gay. Non faceva nulla per nasconderlo. E poco sembrava importargli dei lazzi, delle battute e delle ingiurie, dei tovaglioli bagnati che volavano al suo passaggio nei corridoi, nelle aule o nelle toilette della E.O. Green Junior High School di Oxnard, una cittadina di 60 mila abitanti in California. Larry rispondeva a tono. Provava a mettere in imbarazzo quelli che lo insultavano, facendo battute caustiche.

Brandon McInerney, 14 anni, era tra i più accaniti nel dileggio anti-gay di Larry. Ma invece di arrabbiarsi, King gli aveva detto che lui gli piaceva. E molto. Anzi, pochi giorni prima del 14 febbraio gli aveva chiesto: «Do you want to be my Valentine? ». Il 12 febbraio, mentre Larry King lavorava al computer nel laboratorio della scuola, Brandon gli è arrivato alle spalle, ha tirato fuori una pistola e gli ha sparato un colpo alla testa. È morto due giorni dopo.

Incriminato per omicidio premeditato, con l’aggravante di aver agito spinto dalla tendenza sessuale della vittima, Brandon McInerney rischia ora l’ergastolo. Il suo delitto ha sconvolto genitori, insegnanti e studenti di tutto il Paese. Ma soprattutto ha riaperto una polemica nazionale sulla scarsa attenzione che le scuole americane dedicano al problema della tolleranza fra gli studenti, la mancanza di programmi specifici e l’assenza di regole che proibiscano esplicitamente il bullismo o l’harassement basati sull’orientamento sessuale. Quello di King non è il primo caso del genere. La memoria è subito andata a quello di Matthew Shepard, lo studente del Wyoming ucciso da due coetanei perché gay. O più indietro nel tempo, di Brandon Teena, il transessuale del Nebraska massacrato nel 1994 perché non testimoniasse al processo contro i suoi stupratori, la cui vicenda ispirò il film «Boys don’t cry».
La comunità gay è in allarme, preoccupata che il caso di Larry sia la conseguenza estrema di un fenomeno crescente ma spesso ignorato.

Un’indagine del 2005, condotta dal gruppo di auto- difesa Gay, Lesbian and Straight Education Network, ha rivelato che il 64% degli studenti e studentesse omosessuali è oggetto di provocazione verbale e fisica a scuola e che il 30% di loro ha perso almeno un giorno di lezioni nel mese precedente, preoccupati della propria incolumità. Il gruppo ha deciso di dedicare a Larry una «giornata del silenzio» il 25 aprile prossimo. «Larry non era un cittadino di seconda classe, come io non una cittadina di seconda classe», ha detto nel suo popolarissimo talk-show Ellen De Generes, comica e gay dichiarata. Secondo Carolyn Laub, direttore dello Straigh Education Network, «con sempre più studenti che riconoscono prima la loro identità sessuale, le nostre scuole devono porsi il problema di insegnare il rispetto della diversità basata sul genere e sulla tendenza sessuale, la morte di Larry deve servirci da monito».

Mentre i club per gay, lesbiche e bisessuali sono in crescita nelle scuole superiori americane, 650 soltanto in California, nelle medie il fenomeno è ancora poco conosciuto e incoraggiato, «Larry King aveva una voce straordinaria, avrebbe cantato l’inno nazionale all’apertura della stagione di baseball », ha raccontato Avery Laskey, 13 anni, un’amica dai tempi della scuola elementare. Quanto a McInerney, si sa che amava le arti marziali e si era arruolato negli Young Marines.

Amici di Maria. Nel serale sfida sul filo dell’odio tra Garrison e la Celentano.

(TGCom) Grande sfida di ballo nella puntata de serale di Amici, in onda mercoledì in prima serata su Canale 5. I professori di danza si metteranno in gioco come hanno già fatto quelli di canto: Alessandra Celentano e Garrison si affronteranno all’ultimo passo di danza. La prima si esibirà in una coreografia di danza classica con Francesco, Anbeta e Josè, il secondo in un pezzo hip hop con Giulia e Susy.

Maria annuncia che mercoledì saranno i professori di danza a mettersi in gioco come i professori di canto la settimana scorsa. Alessandra scenderà in pista con Francesco, Josè e Anbeta. Garrison ballerà con i bianchi.

E’ il momento delle esibizioni: il primo è Marco, ma il pubblico parlante è più interessato a chiarire la situazione di Francesco che nella puntata del serale ha chiesto a Garrison se fosse prevenuto nei suoi confronti. Il ballerino è convinto che il maestro di danza moderna non lo apprezzi solo per contrapporsi al giudizio della professoressa Celentano che da tempo polemizza contro le ballerine Giusi e Giulia della squadra dei Bianchi.

I Blu lasciano lo studio, è il momento dei Bianchi, ma prima dei ragazzi entrano i professori e Garrison si dice molto dispiaciuto per le parole di Francesco. Maria mostra poi a Grazia Di Michele e Fabrizio Palma il commento dei Blu alla puntata del serale e la relativa reazione dei Bianchi.

I ragazzi dei Blu deridono pesantemente Grazia e Fabrizio e ne mettono in discussione la professionalità, i Bianchi ascoltano sorpresi le parole dei compagni e se ne dicono profondamente dispiaciuti. In studio il maestro Vessicchio chiosa elogiando la performance di mercoledì sera di Grazia Di Michele: “La sua – spiega il maestro – è una voce capace di evocare, lei ha venduto dischi e ha una carriera che i ragazzi non si possono permettere di giudicare”.

L’atmosfera torna festosa con l’ingresso dei ragazzi della squdra bianca che iniziano le esibizioni tra le urla del pubblico

Corsi anti-bullismo per mille studenti. L’idea della Provincia di Pescara.

L’esperimento all’Aterno e all’Acerbo, a lezione anche i docenti. La Laad di Cordova curerà il biennio.
(Monica De Panfilis – Il Centro di Pescara) I primi ad essere coinvolti saranno i mille studenti degli istituti Aterno e Acerbo. Partirà da loro la guerra che la Provincia dichiara al bullismo con il progetto sperimentale «E se la vita fosse un gioco di squadra?», al via a fine mese. In questo modo – con i corsi anti-bulli indirizzati agli alunni – il fenomeno del momento, che solo negli ultimi mesi in città ha fatto registrare diversi episodi finiti anche sulle cronache nazionali, entra a poco a poco nelle scuole.
Questa volta il bullismo entra dalla porta principale con seminari e percorsi didattici organizzati dalla Laad, la Lega abruzzese antidroga. Il progetto biennale ha come scopo l’istituzione di un osservatorio anti-bullismo. «Contiamo di estendere l’iniziativa ad altri istituti, aspettiamo l’adesione di una scuola media di Montesilvano, ma per il prossimo anno scolastico puntiamo a coinvolgere una fascia molto più ampia della poolazione scolastica per diffondere gli strumenti in grado di contrastare questo fenomeno», ha detto ieri mattina l’assessore alla Tutela sociale Mauro Di Zio presentando l’iniziativa con il presidente della Provincia Giuseppe De Dominicis, Gianni Cordova e i presidi dei due istituti, Eliseo Marrone e Annateresa Rocchi. «Il progetto», ha spiegato Cordova, «è strutturato in due fasi: la prima è rivolta ai docenti, per i quali sono stati pensati dei seminari formativi che indaghino il problema bullismo e le sue dinamiche; la seconda è rivolta direttamente agi studenti (per quelli dell’Acerbo sono coinvolte le classi del biennio) con percorsi didattici-esperenziali». Otto ore complessive di lavoro per ciasuna classe con lo scopo di focalizzare l’attenzione dei ragazzi sull’ascolto delle proprie emozioni e sui processi di integrazione sociale con l’obiettivo di riscoprire il gruppo-classe come luogo in cui instaurare relazioni. In entrambi i casi gli incontri saranno tenuti dallo psicologo e dal sociologo della Laad, Carlo Ambrosini e Paolo Balducci, affiancati dal sociologo Christian Gretter e dall’operatrice sociale della Lega antidroga, Margherita Cordova.
«L’esperienza didattica che coinvolgerà i ragazzi servirà a far comprendere loro la drammaticità del problema», ha auspicato De Dominicis. «Che è più forte tra i ragazzi iscritti alle prime classi, quelli che nel momento iniziale della socializzazione incontrano grosse difficoltà», ha sottolineato la preside Rocchi riportando la sua esperienza tra gli studenti dell’Acerbo. «La scuola può fare qualcosa ma non può risolvere tutti i mali della società», ha ammonito Marrone, dirigente scolastico dell’Aterno, auspicando la collaborazione delle famiglie. «Perchè il bullismo altro non è che lo specchio della società, fatta da quelle famiglie permissive che fanno scivolare i ragazzi nel vittimismo e da quelle dedite alla repressione che producono violenza come atto di imposizione».

Amici di Maria. Stasera sesta puntata e professori sempre più nemici. Jurman e Di Michele in gara tra di loro e contro.

Amici di Maria De Filippi(Tvblog) Torna stasera mercoledì 12 marzo l’appuntamento più atteso dai giovanissimi, il talent show Amici ideato e condotto da Maria De Filippi. Ancora una volta si fronteggeranno su sfide singole i Bianchi e i Blu sotto l’occhio vigile della Commissione e di Platinette.

Sono rimasti in nove a contendersi l’ambito premio finale di 300.000 Euro; di questi, quattro sono appartenenti alla squadra Blu e rispondono al nome di Marco, Francesco, Marta e Cassandra. Cinque invece sono i rappresentanti della squadra Bianca: trattasi di Giulia, Giuseppe, Pasqualino, Roberta e Susy.

Come sempre in programma sfide di canto, ballo e recitazione ma domani sera ci sarà una novità per certi versi imperdibile; dopo gli attacchi velati e diretti tra i due arrivati persino alla consegna di una diffida, Grazia Di Michele e Luca Jurman gareggeranno rispettivamente per i Bianchi e per i Blu in versione cantanti.

Prima di proseguire la lettura di questo post, mettetevi alla prova: chi sarà eliminato domani sera dal televoto e dalla Commissione? Rispondete al nostro sondaggio entro le 20.30 di domani.

Jurman canterà I Believe i can flydi R. Kelly mentre la Di Michele eseguirà un meadley tra Strada Facendo di Claudio Baglioni e C’era un ragazzo di Gianni Morandi. Quale squadra sarà vincitrice di questa particolare prova e di tutte le altre attraverso il terribile meccanismo del televoto?

E soprattutto, chi uscirà domani sera dall’Accademia di Cinecittà? L’appuntamento è per domani alle 21:10 su Canale 5 quando sulle note della sigla entreranno i ballerini professionisti e i Bianchi e i Blu. Vinca il migliore.

Una Pornoprof anche in Inghilterra. Helen, la prof che faceva la pornostar. Le foto.

Scandalo in una prestigiosa scuola londinese. Sono stati i suoi studenti a scoprire sul web le sue vecchie foto hard. La donna, 31 anni, rischia di essere licenziata.
(Simona Marchetti – Il Corriere della Sera) Il suo passato da pornostar in film lesbo trasmessi da un canale per soli adulti potrebbe costare il licenziamento a una trentunenne insegnante inglese, dopo che dozzine di scatti di quei video hard sono finiti in rete e da qui scaricati dagli studenti della «De Ferrers Technical School» di Burton-on-Trent, nello Staffordshire, sui loro cellulari. Helen Serghi, questo il nome della sexy prof, si difende sostenendo che le foto risalgono ad almeno dieci anni fa, quando ancora non faceva l’insegnante, ma le sue spiegazioni non sembrano aver convinto il preside del celebre istituto, Michael York, che, a detta del Sun che ha pubblicato l’intera storia, sarebbe furibondo con la Serghi e non si sarebbe preoccupato di nasconderlo nel durissimo faccia-a-faccia avuto con lei subito dopo la scoperta dello scandalo.

«Helen lo ha pregato di non licenziarla – ha raccontato una gola profonda al tabloid – visto che lei è assiste i ragazzi svantaggiati ed è pure molto brava nel suo lavoro. Quanto successo è un vero peccato, perché Helen è davvero popolare fra i ragazzi, ma non puoi certo pensare di lasciarla continuare ad insegnare a degli studenti che se ne vanno in giro con le foto di lei nuda sui loro telefonini, passandosele poi l’uno con l’altro». In una delle immagini pubblicate dal tabloid si vede la giovane professoressa mentre spoglia e accarezza intimamente un uomo in compagnia di altre due donne, mentre in un’altra simula un rapporto sessuale e in un terzo scatto è ritratta nuda e con le gambe aperte. Non appena la vicenda delle foto osé è diventata di dominio pubblico, la scuola ha lanciato un’indagine sul passato della Serghi, scoprendo così che la donna è apparsa su Adult Channel (canale a luci rosse della tv inglese) e in film di argomento lesbo. «Non sono orgogliosa di quello che ho fatto – ha confessato l’insegnante al giornale londinese – ma quelle foto sono state scattate prima che io iniziassi a lavorare nella scuola e ora quella parte della mia vita è chiusa per sempre». Peccato che i vertici del prestigioso istituto non la pensino allo stesso modo.

Le foto.

Interviste. La “porno-prof”: “Sono pronta a tornare a scuola”.

(River-blog) I principali siti di informazione italiana l’hanno ribattezzata la “porno prof di Pordenone”. Un’etichetta che non le va giù per niente: “Io col porno non c’entro proprio niente”. Lei si chiama Anna Ciriani, e sul web usa il nickname di “Madameweb”. Professoressa di lettere a Pordenone, in un corso serale per adulti, è stata sospesa dall’insegnamento, dopo che la direzione regionale scolastica del Friuli è venuta a conoscenza della sua vita virtuale. Una vita fatta di foto e video a luci rosse, ma sempre chiaramente distinta da quella reale. I vertici scolastici se la sono presa dopo che su internet hanno iniziato a circolare le foto di una sua “frizzante” performance alla fiera dell’Eros di Berlino. Lei, adesso, gestisce un sito e un forum, e continua a raccogliere moltissimi attestati di solidarietà, soprattutto dal popolo del web. River-blog l’ha intervistata (grazie a Notiziegay per l’interessamento).

Il capitolo “insegnamento” è chiuso del tutto per te?
No, sono in attesa di conoscere il provvedimento disciplinare che l’istituzione scolastica prenderà nei miei riguardi. Io non sono stata licenziata, bensì sospesa: pertanto a breve saprò quando potrò fare ritorno a scuola.

La cattiveria più brutta che abbiano scritto su di te.
Di gente cattiva il mondo è pieno, lo sappiamo tutti, ma devo ammettere con sincerità che ho ricevuto molta solidarietà. Le cattiverie tendo a dimenticarle, mentre ricordo, con grande piacere e riconoscenza, le buone azioni e gli interventi positivi che la gente fa nei miei confronti. Chiaramente, il mio modo di vivere libera ha suscitato molte critiche e polemiche, ma unicamente da quelle persone che io ritengo siano ipocrite, moraliste, invidiose e frustrate. Sono le stesse persone che poi discriminano e perseguitano chi non la pensa come loro o sono diverse nel proprio modo di essere e di vivere.

C’è stato qualche politico che ti ha dato la sua solidarietà?
No, nessuno! Anzi hanno solo strumentalizzato il mio caso per farsi propaganda politica. Uno su tutti l’Onorevole Volontè dell’UDC che ha chiesto un’interrogazione parlamentare sul mio caso e ha definito imbarazzante il silenzio del Ministro Fioroni. Oggi come oggi, i politici non perdono occasione per strumentalizzare a loro vantaggio tutto ciò che la cronaca riporta! Ecco che fatti devastanti come le morti bianche dei lavoratori o fatti di minore importanza come il mio,
vengano strumentalizzati non per una vera e giusta causa, ma solo per richiamare l’attenzione dei media e far vedere alla gente che il loro partito si muove per risolvere i problemi. Molto spesso i politici parlano a sproposito, senza cognizione di causa e senza conoscere i fatti. Ci vorrebbero meno parole e più fatti, oltre che più onestà e sensibilità!

Sei rimasta in contatto con i tuoi studenti?
Premetto che insegno agli adulti e che la scuola in cui io insegno si trova a 25 km dalla mia città, pertanto non è semplice incontrarli. Sono comunque rimasta in contatto atttraverso un mio collega che puntualmente mi porta i loro saluti e la loro solidarietà per il difficile momento che sto attraversando.

Un insegnante pedofilo ha avuto la possibilità di tornare tra i banchi. Tu hai fortemente criticato questa scelta. Due pesi e due misure?
Si, è così! Partiamo da una premessa: io non ho mai avuto comportamenti o atteggiamenti compromettenti in ambito professionale! La mia integrità morale e il mio ripsetto per la scuola e gli alunni sono sempre stati impeccabili! Quanto la scuola mi ha contestato, è avvenuto unicamente per i miei comportamenti privati in occasione della fiera a Berlino. Diverso è stato per l’insegnante condannato per pedofilia, che utilizzava i computer della scuola per commettere i suoi sporchi reati, così come diversa era la situazione della pornoprof di Lecce che si faceva palpare in classe da alunni minorenni, o peggio, della pornoporf di Nova Milanese scoperta da una collega mentre aveva dei rapporti sessuali in aula con i suoi studenti
minorenni. Il pedoprof è stato condannato e sospeso, ma il giudice del lavoro l’ha reintegrato a scuola, stessa cosa per l’insegnate di Lecce alla quale sono stati dati due mesi di sospensione da parte delle autorità scolastiche e ha un procedimento penale in corso per i reati contestati. L’insegnante di Nova Milanese è stata giustamente radiata per la gravità dei reati commessi. Nel mio caso non ci sono reati commessi né a scuola nè fuori. Quanto mi viene contestato sotto il profilo disciplinare riguarda unicamente il mio comportamento tenuto al di fuori del mio ambito professionale in quanto mi
trovavo in un altro Stato, a oltre 1000 km di distanza e con mio marito. Ricordo anche che vi sono leggi che mi danno ragione, a partire dalle L. 675 del 1996 e il D.L. 196 del 2003 che recitano: “Un dipendente statale non può essere sospeso per i suoi comportamenti sessuali”!

Come l’ha presa la gente che vive intorno a te?
La maggior parte dell’opinione pubblica si è schierata dalla mia parte, viste le numerose email che ricevo ogni giorno di solidarietà e affetto. Ho avuto anche molta solidarietà da parte di persone che mi riconoscono per strada o in luoghi pubblici, che mi salutano e mi danno conforto con le loro parole. Comunque ci sono anche delle persone che la pensano diversamente e che mi giudicano negativamente per quello che ho fatto. Io rispetto la loro opinione, non voglio giudicare nessuno! Sono molto contenta della reazione che i miei amici e conoscenti hanno avuto a seguito di questa vicenda, perchè tutti mi sono stati vicini, alcuni parlandone apertamente e dimostrandomi la loro solidarietà e immutata stima, altri facendo finta che nulla sia mai successo. Per quel che riguarda la mia famiglia ho avuto subito molto sostegno, anche se ho avuto sempre una grande serenità interiore, senza avere mai pianto per quello che mi è accaduto!

Padova. Ragazzini e sesso su Scuolabus in cambio di ricariche telefoniche.

(Agi) Una incredibile vicenda scuote Campodarsego, piccolo centro del Padovano: al sindaco del paese Paola Candiotto e’ arrivata la notizia che alcuni ragazzini delle scuole medie, nel corso dell’anno passato, avevano avviato un proficuo traffico fatto di favori sessuali in cambio di ricariche per telefoni cellulari. La notizia era nell’aria, ma solo adesso e’ arrivata sul tavolo del primo cittadino, che si e’ detta allibita ma ha subito avviato delle contromisure per rimettere a posto la situazione. Secondo quanto riferito da “Il Mattino di Padova”, ragazzini tra i 10 e i 14 anni convincevano le loro coetanee a prestarsi per fugaci incontri sessuali che avvenivano nelle ultime file di sedili dello scuolabus. Niente di grave, a quanto sembra, solo palpeggiamenti e poco altro, in cambio di ricariche telefoniche di 10, al massimo 15 euro. Tutti consenzienti, tutti d’accordo, ma la faccenda e’ arrivata alle orecchie degli adulti e fino al sindaco, che ora ha deciso di munire i 300 circa ragazzini delle medie del paese di una tesserina con le proprie generalita’ e di destinare a ogni alunno a un posto fisso nello scuolabus, per evitare promiscuita’ imbarazzanti. Avvertite anche le famiglie. Piu’ che il fatto in se’, resta ora la sorpresa per una vicenda che si ha difficolta’ a chiarire con gli stessi interessati.

Amici di Maria. Parola al tribunale? La lettera di diffida a Grazia Di Michele da parte del collega Luca Jurman.

(TGCom) “Prima perdevo di vista il mio obiettivo, la musica, ora grazie a Jurman ho maturato un diverso approccio al pubblico mentre canto”. Marta nella diretta di sabato spiega di aver fatto progressi da quando è seguita dall’insegnante. E proprio Luca è al centro di un caso sollevato da Grazia Di Michele che mostra una lettera di diffida del collega per alcune frasi che lei avrebbe detto in una pausa pubblicitaria, lesive della sua persona.

“Domenica ho detto che sono in una condizione di disagio perché tutte le volte che mi si chiede un parere si scatena poi durante la settimana una serie di insulti impronunciabili e questa cosa mi dà fastidio terribilmente. Al di là di questo, mi è arrivata una lettera da parte di Jurman, che riguarda me e Fabrizio e che ho qui”. A questo punto la prof. di canto la consegna a Maria. “Ti prego di leggerla e di capire cos’è”, le chiede Grazia.

“In gergo legale si chiama diffida, non querela – spiega la conduttrice- Uno studio legale invita te, in particolare per quanto riguarda un’intervista rilasciata a un settimanale, a limitarti nei giudizi perché lesivi. In particolare una frase: non manderei mai mio figlio a lezione da uno che, etc etc. Questa è la cosa ritenuta offensiva”. A Grazia, spiega ancora Maria, vengono poi attribuite frasi offensive dette in una pausa pubblicitaria, dunque fuori dal programma.

“In quel momento particolare, all’uscita di Marco, io non sono mai stata sola. C’era con me Fabrizio, Steve con il quale rmango in contatto anche durante il break pubblicitario, quindi vorrei che Steve testimoniasse quello che io ho detto, a prescindere dal fatto che uno fuori dal programma può dire quello che vuole”. Interviene il maestro di ballo. “Ti posso garantire che durante quella pausa ho sentito ben altro”, dice Steve. “E non dalla bocca di loro”