Aussiebum lancia Vintage: La nuova linea di underwear

(Fashionblog) Aussiebum, la famosa casa australiana di costumi, lancia una linea Vintage dedicata all’underwear. Una piccola collezione che offre tutta una serie di slip e pantaloncini da uomo. Articoli curatissimi nei particolari che ripropongono diversi modelli ispirati al passato e che puntano a diventare dei nuovi classici dell‘intimo.

Un passato rivisitato con quel piglio scanzonato e disinvolto che da sempre contraddistingue il marchio e che ha fatto sì che Aussiebum via via conquistasse sempre più grosse fette di pubblico. Disponibile su YouTube il video della collezione 2008 Aussiebum Vintage, eccolo.

Australia: Nuovi diritti per le madri lesbiche.

I figli nati da coppie lesbiche grazie alla fecondazione in vitro avranno gli stessi diritti dei figli di coppie etero. Perché “la legge attuale discrimina i bambini”, ha dichiarato il procuratore generale di stato.

(Gayaweb) Il governo del Nuovo Galles del Sud, uno stato australiano, ha annunciato che i figli nati da madri lesbiche grazie alla fecondazione in vitro avranno gli stessi diritti di quelli nati da coppie eterosessuali.

Circa 50 leggi, tra cui anche la Costituzione dello stato, verranno modificate per garantire la “presunzione di genitorialità” (parental presumption) alle coppie lesbiche.

Il procuratore generale John Hatzistergos ha dichiarato che secondo una recente stima circa il 20% delle coppie lesbiche del Nuovo Galles del Sud ha figli.

La legge attuale discrimina questi bambini che, al momento, hanno con la partner della madre una relazione non riconosciuta dalla legge”. “Non possono ricevere eredità o i benefici di una pensione derivante dalla morte o da un incidente”.

Anche le amministrazioni scolastiche stanno aggiornando i loro sistemi per riconoscere entrambe le partner come “genitori”.

Hatzistergos si è tuttavia opposto a qualsiasi ulteriore riconoscimento nei confronti delle coppie omosessuali. “Vogliamo prima vedere come reagirà il paese”, ha commentato.

Australia: La coppia gay e troppo discriminata.

Uno studio dice che esistono 100 leggi contro di loro, quasi il doppio del previsto.
(Ansa) Il livello di discriminazione legislativa verso gay e lesbiche in Australia e’ quasi il doppio di quanto valutato finora. Lo rivela uno studio ordinato dal ministro della Giustizia del nuovo governo laburista – eletto in novembre dopo 12 anni di governi conservatori – precisando che nel Paese ci sono circa 100 leggi federali che non riconoscono diritti alle coppie dello stesso sesso. ‘Il governo e’ impegnato a rimuovere queste discriminazioni’, ha detto il ministro McClelland.

Heath Ledger, le sue ceneri disperse nell’oceano.

Ieri a Perth, città natale di Heath Ledger, in Australia, almeno 600 persone tra amici e parenti si sono riunite per una cerimonia di commemorazione.

Nel corso del memorial molti hanno preso la parola per rendere omaggio e ricordare l’attore; tra queste c’erano anche Cate Blanchett e Michelle Williams e quest’ultima ha deciso di recitare un sonetto di Shakespeare (“Shall I compare thee to a summer’s day”). E’ stata inoltre suonata la canzone “Happily ever after in your eyes”, scritta due anni fa da Ben Harper (su commissione di Heath) per la nascita della piccola Matilda.

Alla fine della cerimonia è stato possibile vedere un bel po’ di sorrisi liberatori quando molti degli invitati, tra cui Michelle e la sorella di Heath, Kate, si sono diretti in spiaggia per disperdere le ceneri di Ledger che aveva espressamente richiesto ai genitori, mentre era ancora in vita, di essere cremato per disperderne i resti nel suo mare.

Gesù. Polemiche per quello gay in Australia mentre in Iran la tv di stato vuole portarlo sul piccolo schermo.

Gesù gay in Australia, scoppia la polemica.
Sedotto da Giuda: infuriati i responsabili della chiesa anglicana. In Iran in arrivo un telefilm su Cristo.

(Elmar Burchia – Il Corriere della Sera) Come scrive quest’oggi il Sydney Morning Herald, il Gesù australiano verrà sedotto da Giuda Iscariota. Nel controverso spettacolo, che nel 1997 era andato in scena negli Usa, Gesù celebra anche un matrimonio gay tra due apostoli. Infuriati i responsabili della Chiesa anglicana australiana che bollano la rappresentazione come “falsa e offensiva”.

ATTACCO – «E’ un nonsense storico. Non andrò a vederla. La vita è già troppo breve», ha detto l’arcivescovo di South Sydney, Robert Forsyth. La pièce, intitolata “Corpus Christì” è dell’americano Terrence McNally e dovrebbe andare in scena il prossimo 7 febbraio al New Theatre di Newtown nel quadro del Martedì grasso gay e lesbico di Sydney. Il regista Leigh Rowney, che si definisce cristiano, ammette che lo spettacolo possa offendere i credenti ma sottolinea che l’intento è aprire un dibattito in seno alla Chiesa sull’omosessualità. Contrari anche le associazioni delle famiglie che hanno definito tale idea “blasfema”.

IRAN – Nel frattempo, il canale di stato dell’Iran vuole portare sul piccolo schermo entro quest’anno per la prima volta un telefilm su Gesù Cristo. A quanto riferisce l’agenzia di stampa iraniana FARS, il progetto televisivo pervede un budget di oltre 3,5 milioni di euro. Sono previste 20 puntate e la sceneggiatura vedrà la vita di Gesù da un punto di vista dei musulmani. Infatti, secondo la dottrina religiosa musulmana Gesù non è altro che un profeta, e non il figlio di Dio. Per girare la serie, “Jesus, the Spirit of God” (“Gesù, lo Spirito del Signore”), tratta dall’omonimo film per il grande schermo, premiato lo scorso anno anche al “Religion Today Filmfest” di Roma, è stato chiamato il regista iraniano Nader Talebzadeh.

MUSULMANI – Il film propone un originale punto di vista sulla vita e sul messaggio di Gesù, facendo incontrare la narrazione cristiana e quella islamica. Il regista è nato a Teheran nel 1953, si è diplomato in letteratura inglese e laureato in regia alla Columbia University negli U.S.A. È autore di molti documentari, e “Jesus, the Spirit of God” è il suo primo film. E’ stato proiettato, senza grande successo di pubblico, in soli cinque cinema iraniani durante lo scorso mese del Ramadan. Di particolare c’è che Gesù, come conosciuto dal pubblico occidentale, avrà anche in questo caso capelli biondi e la pelle chiara. Tuttavia, a differenza del film di Mel Gibson “La Passione di Cristo” non ci sarà alcuna scena della crocifissione. Nel film di Talebzadeh, Dio salverà Gesù dalla croce e salirà direttamente in Cielo.

Australia: in scena spettacolo con Gesù gay, polemiche.

(Agr) In uno spettacolo teatrale che andrà in scena a Sydney, Gesù è rappresentato come un omosessuale sedotto da Giuda. Lo scrive oggi la stampa australiana, citando inoltre i responsabili della Chiesa anglicana australiana, infuriati per lo spettacolo. La pièce, intitolata ‘Corpus Christì’, dell’americano Terrence McNally (nella foto), dovrebbe andare in scena a febbraio nel quadro del Martedì grasso gay e lesbico di Sydney. Nello spettacolo, che nel 1997 era andato in scena negli Usa, Gesù celebra anche un matrimonio gay tra due apostoli. Allora l’autore era stato minacciato di morte. Il regista Leigh Rowney, che si definisce cristiano, ammette che lo spettacolo possa offendere i credenti ma sottolinea che l’intento è aprire un dibattito in seno alla Chiesa sull’omosessualità.

Entro giugno unioni civili in Australia.

(Queerblog) Cominciano a fare effetto le ultime elezioni in Australia, dove il partito liberale (conservatori di destra) è stato sconfitto dopo anni di governo. Entro giugno si celebreranno le prime unioni civili fra persone dello stesso sesso nel paese, che – è bene ricordarlo – definisce rigidamente il matrimonio come “unione fra un uomo e una donna”.

Niente uguaglianza, quindi, ma intanto un passo avanti per i diritti civili di gay e lesbiche che finalmente non saranno cittadini di serie C, ma possono diventare almeno di serie B.
Sarà il territorio della capitale Canberra a celebrare le prime unioni, dopo che per ben due volte in precedenza la legge sulle unioni civili fu bloccata dal veto dell’ex premier John Howard

Australia, taglia pene per errore. Incidente in cerimonia di iniziazione.

(TGCom) Un aborigeno 23enne in Australia occidentale si è trovato con il pene tagliato a causa di una circoncisione finita male nel corso di una cerimonia di iniziazione. A causa dei due profondi tagli provacatigli da un 50enne che stava eseguendo la pratica, il giovane ha perso mezzo litro di sangue. Il malcapitato è ora ricoverato in ospedale mentre l’improvvisato chirurgo è stato arrestato.

Doveva essere una cerimonia tribale di iniziazione, ma è finita nel peggiore dei modi. Il cerimoniere, forse a causa di un tremito di troppo oppure per effettiva imperizia, ha inciso con la lametta più del dovuto, e così per la vittima una circoncisione che doveva segnare il passaggio alla vita adulta si è trasformata in una semi-evirazione.

Il portavoce della polizia di Perth, Ian Hasleby, ha raccontato che i due si erano recati in un parco della città dove il capo tribale ha sbagliato per due volte la mira, causando una grave emorragia. Il giovane è riuscito a raggiungere a piedi la vicina stazione della metropolitana ed è stato assistito da alcune guardie ferroviarie prima di essere trasferito in ambulanza all’ospedale centrale di Perth, dove rimane in condizioni definite stabili. Il 50enne, il cui nome non è stato reso noto, dovrà comparire mercoledì prossimo davanti al tribunale locale, sotto accusa di lesioni illegali.

Australia: una rockstar al governo. Peter Garrett tra i ministri di Rudd.

(TGCom) Tra i ministri del nuovo governo australiano del premier laburista Kevin Rudd c’è uanche un’ex rockstar, la voce del gruppo “Midnight Oil” Peter Garrett. Deputato dal 2004, a partire da lunedì, giorno di insediamento del nuovo esecutivo, Garrett dirigerà il dicastero dell’Ambiente tenendo ben presenti la priorità delle tre “E” decise dal primo ministro: Economia, Education (Istruzione) e Environment (Ambiente).

Abbandonato il microfono, Garrett dovrà dunque occuparsi delle linee guida ambientali del Paese, cercando di utilizzare la sua notorietà per sensibilizzare l’opinione pubblica e il mondo produttivo verso i temi ambientalisti, la sostenibilità energetica e le fonti rinnovabili. Un compito certamente non semplice, che metterà a dura prova l’ex cantante dei “Midnight Oil” e che rappresenta una delle sfide più interessanti del nuovo governo.

Ma le novità nell’esecutivo non finiscono qui. Come suo vice, con deleghe per l’Istruzione e l’Impiego, Rudd ha infatti scelto una donna, Julia Gi, mentre a Penny Wong, immigrata di origini malesi, ha affidato il nuovo ministero dedicato ai cambiamenti climatici e alla conservazione dell’acqua. Nella nuova squadra di governo ci sono poi Wayne Swan (Tesoro), Stephen Smith (Commercio), Joel Fitzgibbon (Esteri), Nicola Roxon (Difesa), Jenny Macklin (Sanità).

All’opposizione, intanto, Brendan Nelson è stato eletto per succedere come leader del partito Liberale al primo ministro uscente John Howard. Nelson, 49 anni, è deputato dal 1996 ed è stato ministro della Difesa nell’esecutivo Howard uscito sconfitto dalle recenti elezioni. La sua nomina è arrivata a sorpresa, dopo la rinuncia a correre per la presidenza del partito di Peter Costello: tra i liberali Nelson ha vinto per 45 voti a 42 contro l’ex ministro dell’Ambiente Malcolm Turnbull. Come vice alla presidenza del partito anche Nelson ha scelto una donna, la 51enne Julie Bishop, ministro uscente dell’Istruzione.

Australia, sconfitto il premier nemico dei gay.

(Queerblog) Bye bye, mister Howard. Dopo 11 anni, e diverse tornate elettorali, gli australiani hanno finalmente mandato a casa il primo ministro conservatore John Howard, a capo del governo con una coalizione di liberali (destra) e nazionalisti. È stato un trionfo per i laburisti di Kevin Rudd, che hanno conquistato oltre metà dei seggi alla Camera, e una debacle clamorosa per Howard, che ha perso anche il proprio seggio in Parlamento. Era dagli anni Venti del Novecento che un premier in carica non veniva estromesso in modo così brutale.

Finisce così l’era dell’Australia alleata di Bush, del governo australiano che manda truppe in Iraq al fianco di quelle americane e del no al Protocollo di Kyoto. L’Australia era l’unico dei grandi paesi industralizzati a seguire Bush nelle sue campagne internazionali: ora la musica cambierà, visto che la maggioranza del paese è contraria alla guerra e vuole un maggior impegno sul fronte ecologista. Lo dimostra anche la buona affermazione dei verdi.

Ma finisce, soprattutto, l’era della netta discriminazione dei gay e delle lesbiche, anche se è difficile aspettarsi cambiamenti rivoluzionari. Sotto il governo Howard, comunque, l’Australia ha introdotto – unico paese occidentale – un divieto esplicito di matrimonio tra persone dello stesso sesso, attraverso una legge federale. Il problema è che la votarono anche i laburisti.

Howard però fece di peggio. Bloccò, da Canberra, anche le leggi dei singoli stati che volevano introdurre forme di registrazione o di unioni civili per le coppie gay. Nel programma dei laburisti – guidati da un cristiano praticante, Rudd – c’è invece l’introduzione di una partnership registrata per le coppie dello stesso sesso, qualcosa del genere unioni civili.

Una soluzione che non piace alle associazioni lgbt, che viola l’uguaglianza fra i cittadini; ma comunque un passo in avanti dopo 11 anni di oscurantismo. Ciao ciao John, buona pensione.