65. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia: Aprono Clooney e Pitt.


(Kataweb cinema) Burn After Reading, scritto e diretto dai premi Oscar Joel ed Ethan Coen, aprirà la 65. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, in programma al Lido di Venezia dal 27 agosto al 6 settembre 2008, diretta da Marco Muller e organizzata da La Biennale di Venezia, presieduta da Paolo Baratta.

Il film, che può contare su un cast composto da George Clooney, Frances McDormand, John Malkovich, Tilda Swinton, Richard Jenkins e Brad Pitt, verrà presentato in anteprima mondiale la sera del 27 agosto nella Sala Grande del Palazzo del Cinema, a seguire la cerimonia di apertura della 65. Mostra.

Burn After Reading è una produzione Working Title, ed è prodotto da Joel ed Ethan Coen e dai produttori esecutivi Tim Bevan, Eric Fellner e Robert Graf. Burn After Reading uscirà in Gran Bretagna il 5 settembre, distribuito da Universal Pictures, e negli Stati Uniti il 12 settembre, distribuito da Focus Features. In Italia, Burn After Reading sarà distribuito da Medusa Film.

In questa dark comedy dai risvolti spionistici, John Malkovich interpreta il ruolo di ex agente della CIA le cui memorie finiscono accidentalmente nelle mani di due istruttori di una palestra di Washington che intendono trarre profitto dal ritrovamento. Il direttore della fotografia di Burn After Reading è Emmanuel Lubezki (Children of Men). Mary Zophres è la costumista alla sua ottava collaborazione consecutiva con i fratelli Coen. Jess Gonchor, già scenografo di Non è un paese per vecchi (No Country for Old Men), ripete l’esperienza con Burn After Reading.

Venezia. Turista inglese morto per un equivoco? Si autoaccusa un uomo "Praticamente l’ho ucciso io".

“Praticamente l’ho ucciso io”. E’ una delle frasi finali della lettera anonima giunta stamattina alla sede Rai del Veneto in cui un ‘veneziano di 34 anni’ si autoaccusa della morte del turista inglese Richard John Raynor, 23enne, scomparso nella notte di San Valentino e trovato domenica scorsa vicino al ponte della liberta’ che collega Venezia alla terraferma.

(Agi) La missiva, ora al vaglio della polizia che vuole verificare che non si tratti del gesto di in mitomane, porta anche un titolo: “La verita’ sulla scomparsa di Richard Raynor”. Alla base del gesto, secondo il mittente, che afferma di aver agito “per legittima difesa”, il suo tentativo di aiutare il ragazzo, che pero’, ubriaco, lo avrebbe spinto, insultato e gli avrebbe anche sputato addosso. “Io sottoscritto, veneziano di 34 anni, ho deciso di raccontare la verita’ sulla tragedia di quella notte di San Valentino – si legge -. Stavo tornando in macchina da Mestre quando ho visto a meta’ circa del ponte della Liberta’ una figura che mi ha colpito molto: camminava in modo strano per cui ho capito che era ubriaco, gridava frasi senza senso e capivo che si era perso. Sentivo che parlava inglese. Io non parlo bene l’inglese ma mi faccio capire. Ho fermato la macchina e mi sono avvicinato cercando di aiutarlo. Mi ha mostrato il suo cellulare con il messaggio ‘I’m in the middle of nothing’ (‘sono nel mezzo del nulla’, il messaggio che come hanno riportato i media Raynor aveva spedito alla sua ragazza, ndr).

Era disperato perche’ si era perso a Venezia, la sua girlfriend lo aveva lasciato a piazzale Roma e non sapeva come tornare in albergo. Mi ha mostrato il portafogli con le chiavi e l’indirizzo dell’albergo. Io gli ho detto:’ ti porto con la mia macchina perche’ so dov’e””.

“Lui all’inizio era contento e spintonava per la gioia – prosegue l’anonimo – gli ho detto di calmarsi ma lui mi ha buttato per terra cominciando a sputarmi e dire strage (imprecare, ndr) della sua girlfriend e del mondo intero e mi ha anche dato un calcio. Poi e’ salito sul parapetto del ponte continuando a insultarmi, dicendo che ero gay e indicava i suoi genitali. Io ho perso la testa e l’ho spinto violentemente. Lui e’ caduto in acqua. Spaventato sono scappato poi quando ho sentito il telegiornale ho avuto il rimorso perche’ praticamente l’ho ucciso io”.

“Non voglio giustificarmi per il delitto ma sappiate che ho agito per legittima difesa – conclude la lettera – e ho sentito il bisogno di vuotare il sacco”.

Richard Rayor era giunto a Venezia il 13 febbraio per festeggiare San Valentino con la sua ragazza, Katye Robinson, 22 anni. Secondo il racconto di quest’ultima avevano cenato nella zona dei Tre Ponti, poi avevano continuato la serata in Campo Santa Margherita. Verso mezzanotte, a piazzale Roma, avrebbero litigato perche’ lei voleva tornare in albergo a Mestre mentre lui, ubriaco, voleva continuare a stare fuori.

Perso l’autobus, lei ha preso un taxi perdendolo di vista.

L’allarme era scattato la mattina dopo che a Venezia e’ giunto il padre del ragazzo, William Hugh, che aveva infisso vari cartelli che segnalavano la scomparsa del figlio, mentre Katye era tornata a Doncaster con un volo gia’ prenotato per il giorno 15: l’aspettava un bambino piccolo avuto da una precedente relazione. Dopo che il portafogli e il cellulare di Richard erano stati ritrovati, domenica era riaffiorato dalle acque anche il cadavere del giovane.

Il Vaticano alla Biennale di Venezia? Ne parla monsignor Ravasi sul Riformista.

(Exibart) “In Italia, poi, ci sono tanti progetti da mettere in campo. Uno di questi potrebbe essere – anche se mi rendo conto che non è facile – la creazione alla Biennale di Venezia di un padiglione della Santa Sede. Proprio così. È un progetto che mi affascina e che avrebbe un grande valore per tutto il mondo dell’arte”. Pare che alla Biennale continuino a pensare più gli stati stranieri che non lo stato italiano, che la organizza. Come si evince anche dalle parole di monsignor Gianfranco Ravasi, “ministro della cultura” della Santa Sede, che ha lanciato la proposta in un’intervista rilasciata al quotidiano Il Riformista. E subito riprese da Franco Miracco, consigliere nel Cda della Biennale, che in una dichiarazione allo stesso quotidiano si dice sorpreso dall’interesse vaticano per l’arte contemporanea, garantendo in proposito la buona volontà e la disponibilità al dialogo dell’istituzione. Non negando tuttavia – spiega l’articolo – le perplessità per alcune recenti prese di posizione di cattolici, fra cui il ministro Buttiglione nel 2005, nei confronti dell’arte contemporanea in generale e della Biennale in particolare. “Ecco – conclude Miracco -, la presenza vaticana alla Biennale di Venezia non deve finire come il Papa alla Sapienza di Roma. Ci vuole un vero dialogo”… Un problema potrebbe essere rappresentato dalla location per il nuovo eventuale padiglione, visto che ai Giardini di Castello non ci sono spazi per nuovi allestimenti; tuttavia, la Fondazione veneziana – una volta superati ostacoli pratici e logistici – non dovrebbe farsi sfuggire questa occasione dai molteplici significati culturali e comunicativi…

Carnevale, tutti a Venezia per provare straordinarie Sensation.

carnevale di Venezia

(Panorama) Il carnevale è iniziato. Fino al 5 febbraio in tutta Italia si rincorreranno feste in piazza, sfilate, cortei e grasse abbuffate rigorosamente in maschera. E se si parla di Carnevale, non si può non guardare alla mitica Venezia, che ha il consueto problema di trovare qualcosa di più grandioso e sfavillante ogni anno. Il titolo 2008 è “Sensation” , perché sarà una festa da sentire, vedere, gustare, toccare, immaginare. E a detta degli organizzatori sarà un Sior Carnevale. I veneziani sono già pronti alla consueta invasione di turisti, si difenderanno come sempre nascondendosi nei loro palazzi, dove le frotte di stranieri che si accalcano tra calli e ponticelli, non sanno che si svolgono feste da favola. Tutte rigorosamente in maschera e a pagamento.

Il carnevale veneziano nasconde le sue meraviglie nel cuore delle antiche sale da ballo, che in questi 12 giorni tornano starluccicanti per la festa. All’Hotel Lina Baglioni si terrà la consueta Grande Opera di Apertura, con cena e musica rigorosamente in costume (d’epoca o maschera e mantello) per “soli” 180 euro. Tra cene in gondola, assaggi di cioccolata, frittelle e galani, arriviamo a giovedì 31 con la Passion Rouge all’Hotel Bauer e il Ballo Tiepolo al Palazzo Pisani Moretto. Concerti, cene e vanitosi sfoggi di costumi antichi s’intensificheranno negli ultimi giorni con La favola di una notte, il Ballo del Re Sole, il Ballo di Casanova, il Sogno di Carnevale e il famosissimo Cavalchina.
L’evento più ambito è il Ballo del Re Sole che si tiene a palazzo Pisani Moretta ed è forse l’evento artistico e mondano più noto del Carnevale veneziano: è la notte in cui ricercare il bello, il gusto, la raffinatezza, lo splendore, una notte in cui tutto è possibile. La Cavalchina, invece, si tiene al Teatro La Fenice, che per una notte si trasforma in una sala da ballo, dove tutto può accadere, dove tutto è una continua sorpresa. I prezzi per ognuna di queste feste variano dai 100 ai 500 euro, ai quali va aggiunto poi il costo del vestito. Insomma, Carnevale è costoso, ma chi ha partecipato a queste serate garantisce che l’esperienza è unica e vale la spesa.

Proprio per questo, ogni anno sbarcano a Venezia personaggi da tutto il mondo e da tutti i mondi: attori, cantanti, politici… Anche loro, è ovvio, rigorosamente in costume. Quest’anno il vip più atteso è George Clooney, ma ci saranno anche principesse, principi e Ornella Muti come madrina di una manifestazione che cerca di stare al passo coi tempi mescolando tradizione e innovazione abilmente incastonate fra loro.

Teatro. Uno spettacolo sulla persecuzione di gay e lesbiche. "La spiaggia dei senza dio".

In occasione della Giornata della Memoria 2008, il 19 gennaio viene portato a Mestre, sul palcoscenico del cinema-teatro ex-GIL di via Sernaglia, lo spettacolo “La spiaggia dei senza dio”, realizzato dalla Compagnia “Lamanicatagliata” di Modena. Nella pièce teatrale il confino degli omosessuali durante il fascismo è raccontato attraverso gli occhi di un giovane deportato e della maitresse di un locale frequentato abitualmente dai gerarchi. La storia di una persecuzione dimenticata, ma anche il racconto del perverso rapporto tra potere e sessualità.

Migliaia di omosessuali vengono perseguitati nell’Italia fascista: retate, arresti, pestaggi, confino si susseguono per tutto il ventennio e si fanno ancora più feroci con l’introduzione delle leggi razziali, perché il “mito della razza” contiene anche il mito della virilità fascista. I vicini nazisti fanno ancora di più e cuciono triangoli rosa per gay e lesbiche e li spediscono nei lager e allo sterminio. Una pagina di storia e di memoria collettiva per lungo tempo dimenticata e su cui solo di recente saggi, ricerche, produzioni culturali ed artistiche stanno indagando con opere e divulgazione al grande pubblico.

Scritto e diretto da Ennio Trinelli, “La spiaggia dei senza dio” vede in scena Andrea Calabrini, Sergio Lo Gatto, Michelangelo Spinella, Hassen Tlili e Massimiliano Sozzi. “Lamanicatagliata” è una associazione e una compagnia teatrale di Reggio Emilia, organizzatrice dell’omonimo prestigioso festival di teatro a tematica lesbica e gay che si tiene ogni anno in Emilia Romagna.

Lo spettacolo arriva ora in città, su iniziativa dell’Osservatorio LGBT e dell’Assessorato alle politiche giovanili del Comune di Venezia, in collaborazione con il Coordinamento cittadino per la giornata della Memoria e l’Assessorato alla produzione culturale.

Sabato 19 gennaio, ore 21
Cinema teatro ex-GIL, Mestre (Ve), Via Sernaglia.
L’ingresso è libero. Lo spettacolo inizia alle ore 21.

Info:

041.2747671/8320
differenze@comune.venezia.it

E’ già tempo di carnevale. Venezia ne organizza sei tutti insieme.

(Tuzone) “Sensation: 6 sensi per 6 sestieri”: è questo il tema per il prossimo Carnevale di Venezia. Un carnevale da sentire, vedere, gustare, toccare, immaginare. Il format della manifestazione più popolare in Italia è stato presentato al Casinò di Venezia, dal direttore artistico, Marco Balich. Un carnevale nuovo, che investe i cinque sensi più uno – la mente, sede dell’anima, ha specificato Balich – sensi che troveranno posto uno per ogni sestiere di Venezia. Sarà un format ripetitivo, che servirà a creare una immagine forte e consolidata del Carnevale di Venezia, vendibile all’estero e fruibile da veneziani e turisti. Un concept, quello presentato da Balich, che non dimentica la terraferma e che vede in Mestre e Marghera due location che sapranno attrarre un pubblico numeroso.
Il sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, ha elogiato l’idea di Marco Balich e della neonata società Venezia Marketing & Eventi, che per la prima volta è chiamata a organizzare le manifestazioni cittadine. Il programma, ha sottolineato il sindaco, ha ora una sua inquadratura generale, “un suo senso”, caratteristica questa che lo distingue da tutti quelli passati e lo identifica “non come un, ma come il Carnevale di Venezia”. Cacciari ha anche assicurato che la nuova società e l’organizzazione lavoreranno in questi giorni assieme alle Municipalità, in particolare quelle di terraferma, per arricchire il programma e valorizzare al meglio anche le realtà al di fuori della città storica.

Il sindaco si è quindi soffermato sul fatto che il Carnevale è un esempio di come Venezia funga da richiamo mondiale e che la terraferma, in questo caso, tragga da tale traino un indubbio beneficio. Ciò dimostra, ha evidenziato Cacciari, “quanto fatuo e stupido sia ragionare in termini di contrapposizione tra queste due realtà, poiché alcune cose si possono fare solo a Venezia e altre solo a Mestre”. “E’ solo comprendendo queste ovvietà – ha concluso Cacciari – che possiamo diventare forti”.
Sull’aspetto multiculturale della manifestazione, che coinvolgerà anche gruppi di artisti romeni, si è soffermata l’assessore Zanella, che ha proposto, anche per i prossimi anni, di mettere al centro della manifestazione un Paese al fine di contribuire, pur nel divertimento, alla reciproca conoscenza e comprensione. Uno spunto è venuto anche dall’assessore Salvadori che ha suggerito che già da quest’anno si organizzi una gara tra sestieri per identificare quello che meglio vivrà il carnevale ed al quale sarà consegnato il premio di “sestiere più carnevalizzato”.

INFO:
www.carnivalofvenice.com

Cinema. Sugli schermi "Cous cous", vincitore morale alla Mostra del cinema di Venezia.

Arriva nelle sale italiane il film francese rivelazione dell’anno.
A 4 mesi dall’anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia, arriva l’11 gennaio nelle sale italiane ‘Cous Cous’ di Abdellatif Kechiche. Il film ha vinto a Venezia il premio Speciale della giuria, ma l’autore lo ha definito un riconoscimento ‘modesto’. ‘Venezia resta una delusione che non dimentichero’ mai – afferma Kechiche – ‘Cous Cous’ e’ una tale dichiarazione d’amore per il cinema italiano che pensavo quel premio (il Leone d’Oro, ndr) fosse il piu’ giusto’.

Venezia. Un successo il bacio in Piazza San Marco.

(Ansa) E’ stato un successone il bacio collettivo di circa sessantamila persone in Piazza San Marco: il progetto ”Love 2008”, ideato da Marco Balich, direttore artistico di ”Venezia Marketing ed Eventi” per salutare l’arrivo del 2008. Allo scoccare della mezzanotte le coppie (alcune, per volonta’ degli organizzatori, avevano il compito di dare il buon esempio), si sono abbracciate in un lunghissimo bacio appassionato e propiziatorio. C’erano coppie di di ogni eta’, senza distinzione di sesso, religione, nazionalita’ o etnia. E tutto sotto una pioggia di stelle filanti d’argento a forma di cuore, mentre su un maxischermo venivano proiettate celebri scene cinematografiche di baci. La serata di capodanno ha visto Venezia affollatissima di visitatori che si sono concentrati in particolare proprio in Piazza San Marco, richiamati dall’eccezionale avvenimento che, secondo i promotori, aveva lo scopo di dimostrare pace, amore, tolleranza e rispetto davanti al mondo. Per facilitare l’arrivo e il deflusso degli ospiti di Venezia, le Ferrovie dello Stato hanno attuato una dozzina di treni straordinari tra la citta’ lagunare e Mestre, Padova, Castelfranco Veneto e Treviso.

Italia, un marchio in declino: cultura e buon cibo non bastano.

(Panorama) L’Italia fa ancora la sua figura, almeno all’estero. L’ultima edizione del Nation brands index (Nbi), la rilevazione sulla reputazione delle nazioni condotta dal britannico Simon Anholt

attraverso 30.000 interviste in tutto il mondo, la colloca al settimo posto sui 38 Paesi rilevati. La classifica, aggiornata al primo semestre 2007, vede al primo posto il Regno Unito, seguito dalla Germania e dalla Francia. Gli Stati Uniti pagano lo scotto della politica estera degli ultimi anni e sono soltanto decimi.

Ma come fanno le nazioni a costruire la propria immagine? Anholt nel suo libro L’identità competitiva. Il branding di nazioni, città, regioni (Egea) individua sei canali naturali attraverso i quali i Paesi comunicano con il resto del mondo: il turismo; le marche d’esportazione; le politiche del governo; il trattamento di immigrati e investitori stranieri; gli scambi culturali in senso lato; i comportamenti della popolazione. L’Italia la fa da padrona nel turismo (prima) e nella cultura (seconda), ma risulta piuttosto debole nella politica (quindicesima). Nonostante il risultato del 2007 non sia da buttare, il nostro paese è in lento declino “a causa di una cattiva reputazione in settori oggi considerati molto importanti, come le tecnologie e il rispetto dell’ambiente”, sostiene Anholt. Proprio il contrario della Germania, debole sugli aspetti che lo studioso chiama soft (le persone, il paesaggio, la cultura, la moda e il cibo), ma forte per gli aspetti strong (governance, economia, ingegneria marche). Secondo Anholt “se si verificasse una fusione tra i due Paesi si potrebbe probabilmente creare la nazione con l’immagine più forte dell’intero pianeta”. L’ipotesi, ovviamente, può stare solo sulla carta e nella realtà l’Italia si accontenta di stare a guardare il grande circo mediatico che coinvolge il globo, senza di fatto entrare a far parte del gioco.

In un calcolo separato, Anholt stima che il brand Italia valga 2.932 miliardi di dollari. Non è poco, però è bene correre subito ai ripari per evitare il declino a cui già stiamo assistendo. Quando le identità dei paesi entrano in competizione tra di loro nessuno, nel breve periodo, può fare molto per modificarle: “È un punto fermo dell’identità competitiva che i paesi debbano guadagnarsi la loro reputazione e non costruirla”, scrive Anholt nel libro, “ma sembra perfettamente legittimo prendersi la briga di occuparsene”. Insomma, il branding territoriale è il risultato di una strategia, implementata attraverso politiche pubbliche e comportamenti privati coerenti. Cosa dovrebbe fare l’Italia per cambiare il trend negativo? Sicuramente, secondo Anholt, puntare sulla lingua inglese, che da noi viene insegnata poco e male. Questo fa sì che il Belpaese non venga scelto come luogo in cui andare a studiare, imparare, lavorare e questo fattore potrebbe diventare un pesante handicap. Non basta essere considerati la culla della cultura, perché si rischia di diventare soltanto un luogo di vacanza, una cartolina da appendere sul caminetto al rientro a casa in un paese in cui, invece, le cose si fanno sul serio.

Partecipa al FORUM

Grandi mostre: L’ultimo Tiziano a Vienna e poi a Venezia.

(Artsblog) Ecco una mostra che vale uno sconfinamento in Austria o, se avete pazienza di aspettare fino al prossimo febbraio, una gita a Venezia. Tiziano maturo e la sensualità della pittura è attualmente in corso al Kunsthistorisches Museum di Vienna e ci resterà fino al 6 gennaio per poi trasferirsi in laguna dal 1 febbraio 2008 alle Galleria dell’Accademia.

Le opere di Tiziano in mostra non sono tantissime, “solo” cinquanta, ma la qualità è altissima. Meglio una cosa del genere, che non ti costringe ad una visita fiume, che quelle mostre “tutto fumo e niente arrosto” con centinaia di opere fra disegni, schizzi, bozzetti, scarabocchi e ghirigori.

La produzione ultima di Tiziano è decisamente particolare e suscita ancora adesso opinioni contrastanti: contorni sfrangiati, sciabolate di colore, un magma pittorico creato in alcuni casi direttamente dalle dita sulla tela. Niente a che vedere con le opere precedenti. C’è chi sostiene che non siano state finite dal maestro, io penso invece che non sia così ma si tratti di una precisa scelta stilistica. Con 10 euro si visita la mostra ed anche la galleria che, manco a dirlo, contiene capolavori strepitosi.