New York, studente trans minacciato di espulsione, per protesta i compagni si travestono.

(La Repubblica) Micheal Loscalzo (a destra nella foto), studente di 17 anni della Brewster High School, a New York, ha annunciato il suo desiderio di diventare una donna e ha iniziato a vestirsi come una ragazza. Per questo è stato preso in giro e aggredito. I suoi compagni di scuola hanno deciso allora di dare un segno di solidarietà e si sono presentati a scuola i ragazzi con gonna e parrucca, le ragazze in abiti da uomo. Un gesto per protestare contro chi ha deriso e insultato Michael perché vuole cambiare sesso e contro i dirigenti scolastici che lo hanno minacciato di sospensione perché si veste da donna.

Tutte le altre foto.

Sotto ricatto. Ronaldo, notte con tre viados a Rio. "La mia carriera potrebbe finire". Il video.


L’attaccante del Milan credeva che i travestiti fossero donne. Il calciatore si era offerto di pagarli comunque, ma uno di loro avrebbe chiesto 20mila euro per non rivelare la faccenda.

(Il Resto del Carlino) La notte brava di Ronaldo con i travestiti brasiliani è finita al commissariato. Il centravanti del Milan, tornato nella sua città natale per recuperare da un grave infortunio, domenica notte, dopo aver assistito alla vittoria del Flamengo sul Botafogo e avere passato la serata in una discoteca, è finito in un motel insieme al travestito André Luis Ribeiro, più noto come Andrea Albertino.

A quanto riferisce il quotidiano O Dia, secondo il racconto del travestito reso al commissario Carlos Augusto Nogueira del 16esimo DP Barra da Tijuca, una volta al motel il giocatore avrebbe chiesto altre “ragazze”. Accortosi che non si trattava di donne a tutti gli effetti si sarebbe rifiutato di pagare. A quel punto, secondo invece la testimonianza del campione, sarebbe scattato il tentativo di estorsione: Andrea Albertino avrebbe chiesto al giocatore 50mila Reais (circa 20mila Euro) per non riferire la notizia alla stampa e chiudere lì la questione.
Ronaldo, riferisce la polizia, avrebbe offerto 600 dollari per il “disturbo”.

Da parte sua, il travestito ha però fornito una diversa versione, accusando Ronaldo di minacce, di non aver voluto pagare la serata e anche di fare uso di cocaina. Stando a quanto riporta O Globo, secondo il commissario Nogueira, Ronaldo ha ammesso di aver contrattato le ragazze per “distrarsi con qualche estraneo perché non sta attraversando un bel momento”. Il giocatore ha però negato tutte le altre accuse.

Andrea Albertino ha comunque insistito, ed ha fatto i nomi dei due altri travestiti che avrebbero trascorso la notte con Ronaldo. Si tratterebbe di Carla Camilla, con cui l’attaccante del Milan si sarebbe appartato per fare sesso, e di Veida Dezaroli, che avrebbe portato con sé della droga, assunta da tutti i partecipanti al festino. Ronaldo compreso, secondo la versione di Andrea Albertino.

Il travestito si è fatto fotografare con i documenti della macchina di Ronaldo come prova dell’incontro, ma ha lasciato il commissariato prima di avere completato la denuncia: fatto ritenuto anomalo dal commissario, secondo il quale Ronaldo “non si trovava sotto l’effetto di droga ed è parso sincero”.
La polizia ha comunque confermato l’apertura di due fascicoli. Uno è contro Ronaldo, dal momento che il travestito lo accusa di minacce, l’altro contro lo stesso travestito per tentata estorsione. Secondo quanto riportato dal portale Terra, l’addetto stampa del giocatore ha affermato che Ronaldo non ha nulla da commentare sull’episodio: “Non vi è alcuna denuncia criminale”, ha spiegato.

Decisamente abbattuto per “l’incidente” con i tre travestiti, ingaggiati credendoli prostitute donne, ma poi denunciati per tentata estorsione, un Ronaldo decisamente abbattuto ha confessato – rivela globoesporte – che questa vicenda potrebbe costargli molto cara. “Potrebbe significare la fine della mia carriera”, avrebbe detto ad un ispettore, che ha però mantenuto l’anonimato. Atteso al commissariato della Barra da Tijuca (nella zona est di Rio de Janeiro) da una trentina di giornalisti, Ronaldo ha fatto il suo ingresso alle 8.30 per deporre ed ha lasciato gli uffici alle 9, promettendo di tornare un altro giorno per evitare l’assedio dei giornalisti.

Lo scandalo Ronaldo e i nostri "opinionisti". Vladimir Luxuria: "È l’alibi dell’ipocrisia.

(Quotidiano.net) “Ogni volta che una persona nota, come nel caso di Ronaldo, ma anche meno nota, viene ‘pizzicata’ con una trans, la stessa persona cade dalle nuvole, dicendo di essere stata tratta in inganno. Addirittura tre inganni, nel caso di Ronaldo. La verità è che, molti uomini, cercano il piacere trans non certo come surrogato di una donna. È l’alibi dell’ipocrisia, un copione troppo ripetuto, per essere originale”.

Queste le parole dell’ex parlamentare Vladimir Luxuria, in merito al recente scandalo sessuale che ha coinvolto l’attaccante del Milan, Ronaldo. Il giocatore, in Brasile per recuperare dall’operazione al ginocchio, è stato denunciato da un travestito che, insieme ad altre due trans, lo ha accusato di non voler pagare una prestazione sessuale. Ronaldo sostiene, invece, di essere stato vittima di un’estorsione.

"I costumi e gli amori degli uomini e degli dei" al circolo Arcibellezza di Milano.

in collaborazione con Arci Gay, l’Arci Bellezza presenta una originale rassegna dal 17 al 30 marzo

Lunedi 17 marzo dalle ore 20.00
La serata si aprirà con un aperitivo musicale lounge a cura della giovane dj Arge. In seguito affronteremo il tema del travestitismo nello spettacolo, grazie alla visione di “Venus Boyz”, il documentario di Gabriel Baur sui drag king e la mascolinità femminile e grazie all’intervento di una drag queen di “Join the Gap” (la serata organizzata con grande successo dal gruppo E20 del Cig) che ci parlarà del fenomeno e ci darà “lezioni di trucco”. Infine, sarà proiettata la divertentissima commedia “Chinese Odissey” di Jeffrey Lau, in cui si raccontano le vicende di una ragazza vestita da uomo per partire all’esplorazione del mondo.
Ingresso (con tessera Arci o simile: ArciGay, ArciLesbica, ecc…) + buffet = solo 5 euro.

Mercoledì 19 marzo – ore 21
Presso Cig
Mercoledì 19 si inaugurerà la mostra “TRAVisamenti. Letture erronee di realtà erranti”, composta da una serie di installazioni e giochi interattivi creati appositamente per la mostra stessa. Si tratterà di un percorso fatto da “esperienze di deragliamento” dai classici binari su cui troppo spesso si crede che i generi viaggino tranquillamente. In occasione dell’inaugurazione, si terrà anche un dibattito. La mostra rimarrà aperta fino al 30 marzo (orario pomeridiano). L’ingresso, sia per l’inaugurazione che per la mostra, è libero e gratuito.

Mercoledì 26 marzo – ore 20
Presso Cig
Anche la cena della sezione Cultura del Cig, che tante persone ha incantato nel corso degli ultimi anni per la sua convivialità e l’atmosfera rilassata e familiare, sarà dedicata al tema del travestitimo. Il titolo “Cambia la buccia…” dice tutto…
La cena (dal costo di soli 5 euro) è aperta a tutt*.
Si consiglia di prenotare a: cultura@arcigaymilano.org.

Domenica 30 marzo – ore 20
Presso Arci Bellezza
Ancora un aperitivo musicale lounge con le note di dj Arge. A seguire, l’incontro con la scrittrice Buci Sopelsa e su* figli*: ci parleranno delle proprie esperienze, di transgenderismo e ci presenteranno il libro “Barba ben fatta e un filo di rossetto” e l’ultimo lavoro (ancora inedito) di questa simpaticissima autrice. Il tutto accompagnato da immagini, poesie, canzoni… Per concludere la proiezione di “Lui portava i tacchi a spillo” di Bernard Blier, con uno straordinario Gerard Depardieu.

Ingresso (con tessera Arci o simile: ArciGay, ArciLesbica, ecc…) + buffet = solo 5 euro.

Vi ricordiamo indirizzi e numeri di telefono dei due circoli:
Arci Bellezza – via Bellezza 16a – linee 9, 29, 30, 90, 91 – tel. 02 58 30 26 74
Cig Arcigay Milano – via Bezzecca 3 – linee 12, 14, 27, 29, 30, 60, 73 – tel. 02 541 22 22 5
Per maggiori info: travisamenti@gmail.com

Show «en travesti» a Milano. Lo swing futurista delle Sorelle Marinetti. Mercuria, Turbina, Scintilla: Successo in falsetto e tailleur.


Venerdì in libreria, dal 7 al Ciak: è lanciatissimo il trio che canta «Tulipan».
(Fabrizio Guglielmini – Il Corriere della Sera) Il nome è futurista, la musica swing e il look «en travesti». Da un’alchimia nata nel mondo teatrale, con una libera ispirazione al trio Lescano, ha preso le mosse il progetto delle Sorelle Marinetti, un trio vocale che riprende celebri brani degli anni ’30 e ’40, con ritmi del canto armonizzato d’epoca. Dopo l’apparizione di Mercuria, Turbina e Scintilla Marinetti (nomi che rievocano con ironia lo spirito del Futurismo) nel programma «Markette» e l’uscita del disco d’esordio «Non ce ne importa niente», il trio ha suscitato molte nostalgie e altrettante curiosità. Brani come «Camminando sotto la pioggia», «L’uccellino della radio» e «Romantico Slow» accendono i ricordi ma al tempo stesso cercano un nuovo pubblico fra chi ascolta queste composizioni per la prima volta.

Venerdì pomeriggio il trio presenta il disco con uno showcase alla Feltrinelli di piazza Piemonte, offrendo un’anteprima dello spettacolo-concerto, in programma dal 7 al 9 marzo al teatro Ciak-Fabbrica del Vapore, show che prevede una serie di sketch che riprendono per spigolature la vicenda artistica del trio Lescano (tre sorelle olandesi, naturalizzate italiane, che ebbero enorme popolarità fino al 1945) e più in generale il periodo che precede e attraversa la guerra. Ideatore del progetto è il produttore Giorgio Bozzo: «Trattandosi di tre uomini, l’accostamento con le Sorelle Bandiera è il primo che viene alla mente, ma in realtà il repertorio rende omaggio ai successi delle sorelle Lescano».

Andrea Allione (Mercuria), Nicola Oliveri (Turbina) e Marco Lugli (Scintilla) interpretano con verve i loro ruoli, trovando un inaspettato consenso soprattutto da parte del pubblico femminile. Lanciate dal fantasista Gennaro Cosmo Parlato (a sua volta presentato in tv da «Markette» di Chiambretti), i tre cantanti si sono adattati al canto swing, in puro Lescano-style, accompagnate da un settetto jazz diretto da Christian Schmitz. Dicono le tre sorelline in coro: «È stato più facile calarsi nel canto in falsetto di “Tulipan” e “Ma le gambe” che nei tailleur anni Trenta!».

LE SORELLE MARINETTI
Al Teatro Ciak-Fabbrica del Vapore da venerdì 7 a domenica 9 marzo.
Tel. 02.20.24.10.31

Una "mostruosa" Platinette senza veli per un mensile.

“Chiunque può essere desiderabile”.
Sogna un futuro da giornalista dietro la scrivania del Tg Uno e nel frattempo posa nuda per una rivista gay. “Perché devono spogliarsi soltanto i modelli? Perché si devono vedere soltanto ventri a conchiglia e nessun doppio mento?”

(Quotidiano nazionale) Platinette posa senza veli per la copertina di marzo di ‘Pride’, il mensile gay italiano.

”Ho pensato – dice nell’intervista al mensile – che questa fosse una bella occasione per mettere in discussione i modelli dominanti, anche nella comunità gay. Perché devono spogliarsi soltanto i modelli di D&G? Perché si devono vedere soltanto ventri a conchiglia, gambe dure come il marmo, nessun doppio mento? Ho cercato di dimostrare che chiunque può essere ‘desiderabile’, anche se fuori modello di riferimento. Assicuro che non è stato ritoccato niente e che si può ironizzare sul proprio corpo anche quando ci si ha un rapporto difficile come ce l’ho io, l’importante è saperlo, e conviverci”.

Infine il suo sogno professionale: ”Fare la giornalista nei panni di Platinette e condurre il Tg Uno, come una specie di Angela Buttiglione dei tempi d’oro che dava l’impressione che, come se non inquadrata, con una mano girasse il sugo e con l’altra desse la linea all’inviato di turno. Ma questo – conclude – in Italia non è possibile, non c’è coraggio, non c’entra l’omofobia”.

Su Kataweb c’è Luxuria che risponde alle domande.

In questi giorni troviamo Vladimir Luxuria su Kataweb che risponde alle domande degli internauti. Domande particolarmente impegnative, ed alcune anche cattive, che non danno tregua all’onorevole comunista a volte spiazzandola

Ma Luxuria non si lascia prendere dallo scoramento e risponde a tutti molte volte utilizzando anche trucchetti usati parecchie volte da politici più navigati e scafati. Segno che Vladimir Luxuria in Parlamento ha perso la sua genuinità politica? Probabilmente si.
Si sà frequentando le cattive compagnie… si viene “traviati”.
Chi va con lo zoppo impara a zoppicare.

Omaggio cinematografico ai "Femminielli" di Napoli per documentarne la storia.

“CERASELLA: OVVERO ESTINZIONE DELLA FEMMINIELLA”
Un video-documento commissionato dal professor Paolo Valerio.

(Giovanni Valentino – La Repubblica, edizione di Napoli) Le femminelle non vanno con le femminelle, invece i gay vanno con i gay. Basta intendere già questa differenza per intuire il senso antropologico di “Cerasella: ovvero estinzione della femminella”. Un video-documento commissionato dal professor Paolo Valerio, docente di Psicologia clinica alla Federico II, al regista partenopeo Massimo Andrei, autore di “Mater natura”, film vincitore di tre premi al Festival di Venezia di due anni fa.

La ricerca di Andrei – che verrà proiettata sabato alle 20 al Grenoble per il festival ‘O Curt e che non è destinata al mercato – non indugia né sulla valenza sociologica dell´argomento né su quella spietata della cronaca, ma risale il tema a partire dal 1500, quando per la prima volta Gian Battista della Porta nomina in un suo studio la femminella. Che non è un travestito. «Geneticamente maschile, con atteggiamenti, movenze e bisogni tipicamente femminili – racconta Massimo Andrei – la femminella è altra cosa dal transessuale e dal gay occidentale. Napoli, dopo il terremoto del 1980, ha radicalmente cambiato, perso, i suoi connotati geografici e sociali. Quella che era la comunità di quartiere è stata spappolata dalla “metropolitanizzazione”, assumendo la forma di collettività, e le femminelle hanno smarrito l´habitat nel quale erano perfettamente integrate. Estinguendosi, perché via via è cresciuta la categoria del gay, talvolta ricco, affermato, potente: fa l´architetto, il designer, l´avvocato, mentre la femminella al massimo lavorava a mo´ di colf, tirava di tombola, faceva la spesa per le famiglie del rione. Certo, ce n´era anche qualcuna che istruiva i ragazzi al sesso, perché erano costretti a rispettare la verginità delle loro promesse spose. È evidente – prosegue Andrei – che con la mutazione della città il carattere e lo stile delle femminelle è finito. Nessuna più trova degno appartenere al vissuto che Patroni Griffi in “Scende giù da Toledo” e Curzio Malaparte ne “La pelle” hanno descritto a fondo. Ma anche la cinematografia è stata attenta al caso, dal genere popolare con Mario Merola (“I figli”) a quello più esteta di Mario Martone (“Morte di un matematico napoletano”)».

Specchio dell´addio al femminiello (espressione corretta anch´essa), e quindi a persone come ‘a russulella, Mina, Ciro ‘a campagnola, Michelino ‘e Resina – tutti intervistati da Andrei – è Manuela Miano, alias Cerasella, che al tempo delle riprese si chiamava ancora Emanuele. Maggiorenne, di Secondigliano, ha deciso di non diventare «‘na pazza femmenella, ma di essere trans. Con le tette». Del resto lo dice la storia, da Hermes e Afrodite a certi pastori di San Gregorio Armeno, dal libro “Nel paese della camorra” di Abele De Blasio a “La gatta cenerentola” di Roberto De Simone: le femminelle detengono stravaganze che sono associate a poteri magici e rituali, e spesso devono subire punizioni ufficiali. Una su tutte, nel Novecento, fu il confino a Ustica in pieno regime fascista.

Vedi anche: La Candelora e la Festa dei “femminielli”.

La Candelora e la Festa dei "femminielli".

(Parole non dette) La Solennità della Presentazione del Signore, si celebra 40 giorni dopo la festività del Natale del Signore. Conosciuta anche come “Festa delle Luci”, ebbe origine a Gerusalemme intorno al IV sec., con il nome di “Ipapante” (“Incontro”), dove veniva celebrata con grande solennità. Nel VI sec., Papa Sergio I ne fece tradurre i testi liturgici in latino e la fece celebrare anche nella Chiesa d’Occidente, dove in Francia venne arricchita di significato con una solenne benedizione di candele e processione. In Occidente, questa festività, pian piano si trasformò in “Festa della Purificazione di Maria”; va dato atto alla Chiesa Cattolica di averne ripristinato il nome originale nel 1960 e con questo il suo autentico significato. Questa “Festa delle Luci” è senz’altro la festività di riferimento della prima parte del Tempo Ordinario, e seconda come importanza solo alla solennità della Trasfigurazione del Signore. Ma la festività della “Presentazione del Signore” oltre che “Festa delle Luci”, viene anche chiamata “III° Natale” o “Piccolo Natale”, questo perché se nel “I° Natale” (25 dicembre), Cristo si è rivelato ai poveri e ai “marginali” in genere nella figura del pastori, se nel “II° Natale” (Epifania) si è manifestato ai popoli del mondo nella figura dei Magi, nel “III° Natale si è manifestato ai credenti. Nel “III° Natale” inoltre la situazione si capovolge:non sono più: poveri, pastori, magi che vanno dal Signore, ma è lui che nelle braccia dei suoi genitori va a “incontrare” credenti e sacerdoti nel tempio. I credenti, spesso impastoiati se non ingannati dalle loro tradizioni, morali, presunzioni e discipline di ogni genere, spesso si trovano nell’incapacità di “vedere”, di “trovare” Dio, se Dio non va da loro, non si manifesta al loro cuore. Dio, inoltre, non disdegna di manifestarsi ai credenti, nei luoghi che i credenti hanno riservato alla preghiera, nella sua più sublime e stupefacente Epifania: quella nell’umanità di un fragile bambino.

La denominazione di “Candelora” data popolarmente alla festa deriva dalla somiglianza del rito del Lucernare, di cui parla Egeria: “Si accendono tutte le lampade e i ceri, facendo così una luce grandissima” (Itinerarium 24, 4), con le antiche fiaccolate rituali che si facevano nei Lupercali (antichissima festività romana che si celebrava proprio a metà febbraio).

La Festa dei “femminielli”
Ogni anno, il 2 febbraio, in occasione della Candelora, tutti i femminielli da Napoli (soprattutto dai Quartieri Spagnoli) si ritrovano sul sagrato di Montevergine a intonare canti di ringraziamenti alla Madonna Schiavona (di cui si conserva un mirabile ritratto all’interno della Chiesa) con i ritmi della “Tammurriata”. La Tammurriata, come scrivono Patrizia Gorgoni e Gianni Rollin nel libro “Tammuriata” è un “ballo”, un canto, un suono, una delle maggiori espressioni musicali e sociali della tradizione folcloristica campana. Essa si è sempre realizzata, sin da tempi remoti, e continua a realizzarsi in tutta la sua solare estemporaneità, ad opera del popolo, nelle campagne di provincia, Il fenomeno della tammurriata è legato soprattutto a momenti ritualizzati della collettività e con più precisione alla sacralità devozionale rivolta alle tante Madonne campane e a Sant’Anna
Ma perché i femminielli dovrebbero cantare lodi alla Madonna Schiavona? Secondo una leggenda che si tramanda da secoli, la festa dei “femminielli” sarebbe ancora più antica della costruzione del Santuario stesso e risalirebbe addirittura al 1256, quando due omosessuali furono cacciati dalle mura cittadine per atti considerati osceni e portati sul monte Partenio per lasciarli morire in una giornata d’inverno. Invece il miracolo si compì, e oltre al sole che squarciò le tenebre i due potettero anche accoppiarsi secondo le leggi di natura. I “femminielli” da anni si recano il 2 febbraio per ringraziare la Madonna per il miracolo compiuto, in una tammurriata di sincretismo religioso tra sacro e profano accettata da tutta la comunità che vi partecipa di vero cuore.

E’ un travestito il protagonista del talk show più seguito. La «drag queen» pachistana adorata da modelle e mullah.

Ali Saleem, 28 anni, la sera in tv diventa «la signora Nawazish».

(Cecilia Zecchinelli – Il Corriere della Sera) «Sono una drag queen, tesoro, non un fondamentalista. Ma penso che il Pakistan dovrebbe essere ancor più anti- Usa: perché siamo un Paese normale, non di barbuti estremisti come dicono gli americani. E siamo gente “cool”, io ne sono la prova, anche se Musharraf ha già deciso l’esito delle nuove elezioni e qui la vita è pericolosa…». Ali Saleem, 28 anni, nato al confine afghano da padre generale e madre impiegata, può dire ciò che vuole. A chi lo intervista, perfino (soprattutto) in televisione. Dove dal 2005 conduce su Aaj Tv il programma più popolare dell’intero Pakistan: «Late Night Show With Begun Nawazish Ali». Ovvero: programma notturno (in realtà è in prime time) con la signora Nawazish. Che poi è sempre lui.

Sari sfavillanti, make-up pesante, brillantini sulle braccia depilate, gioielli eccessivi (finti), vocina e gesti da vera coquette. Nel programma «adorato da modelle e mullah» (certificano i media locali), la «vedova» Begun Nawazish parla di sesso come nessuna vera donna potrebbe fare (tantomeno se sposata), pena l’onore della famiglia. E intervista politici e atleti, attrici e avvocati, chiunque sia o voglia diventare un Vip (perfino un mullah vi ha partecipato). Con i maschi flirta spudoratamente, con le femmine è competizione a 360 gradi. Con tutti dice cose che nessuno penserebbe possibili in un Paese retto da una (semi?) dittatura, in balia (almeno al Nord) di talebani e islamici estremisti, radicato in tradizioni (in campagna ma non solo) maschiliste e sessuofobe. Dove — è storia vicina — gli studenti coranici della Moschea Rossa della capitale bruciavano i negozi di video («anti-islamici»), le loro compagne rapivano prostitute e maitresse di un vicino bordello («miscredenti »).

A Ali-Nawazish invece tutto è lecito, tranne parlare delle turbolente zone del Nord, o del Belucistan, punti dolenti per Islamabad da cui questa regioni vorrebbero l’autonomia. «Nessuna minaccia, nessun messaggio di odio, al contrario», racconta Ali-Nawazish (che vuol dire gentilezza). E che iniziò a voler essere femmina fin da bambino («pregavo tantissimo per diventarlo»), anche se si innamorò di una serie di ragazze e poi donne. Tra cui Benazir Bhutto, l’ex premier che voleva tornare ad esserlo, uccisa in un attentato a fine 2007, che diventò il suo primo personaggio tra gli amici di scuola, poi nei cabaret. «Nel 2003, quando Musharraf liberalizzò l’etere, passai in tv e smisi di impersonare Benazir, lasciai finalmente emergere la diva che c’era in me», la vedova Nawazish. Che presto diventò la star più amata di tutto il Paese. Merito del presidente Musharraf, sostiene Ali Saleem in accordo con intellettuali e commentatori locali che pur s’oppongono allo strapotere dell’ex generale, ma ne riconoscono le aperture sul fronte della libertà dei media (tranne in stato d’emergenza, come in novembre). Ma merito anche del fatto che il Pakistan è un Paese molto più «cool» di quanto si pensi all’estero, perlomeno complesso e sorprendente.

Se l’omosessualità è vietata (seppure diffusa e non particolarmente punita), i transessuali o i gay che appaiono tali fanno parte integrante della società: la tradizione di origine indiana accetta infatti da sempre l’esistenza di molti/e «hijra», che formano una loro casta e sono ritenuti «nè uomini nè donne», un «terzo genere» a cui si attribuivano ieri poteri magici, presente oggi nel cinema e nella letteratura. Ali dice che lui in realtà «fuori dallo studio tv non si traveste», che «vorrebbe sposarsi» (con una donna), avere bambini. Ma finché resterà Begun Nawazish, la Vedova Gentilezza, sarà nel cuore dei pakistani. E potrà dire tutto quello che vuole. Contro l’America, contro il governo, perfino contro il presidente (che, dice Ali, «è un mio fan»). Ali-Nawazish Ali Saleem, 28 anni, nato nel Nord del Pakistan da padre generale e madre impiegata, ha impersonato per anni nei cabaret Benazir Bhutto. Dopo l’apertura dell’etere di Musharraf nel 2003 ha lanciato in tv la signora Nawazish, con uno show dal successo travolgente